CASERTA. Sette persone, tra cui i due fratelli del superlatitante del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, Carmine e Pasquale, sono state raggiunte da unordinanza di custodia cautelare con laccusa di estorsioni a danno di imprenditori della provincia di Caserta e del basso Lazio.
I provvedimenti, emessi dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, ed eseguiti dalle squadre mobili di Caserta e Napoli e dallo Sco (Servizio centrale operativo) della polizia di Stato, riguardano i reati di concorso di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsioni. Tra i destinatari anche Michele Fontana, alias O sceriffo, Pasquale Fontana, Francesco Martino e Raffaele Nobis. Dalle indagini sono emersi un patto tra Zagaria e il clan dei Belforte (alias “Mazzacane”) di Marcianise euna richiesta estorsiva di 450mila euro ad un imprenditore edile casertano per la costruzione di uno dei più grandi centri commerciali della provincia di Caserta, il “Campania” di Marcianise.
Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Nicola Cangiano che riferito, tra l’altro, di una riunione tra Giuseppe Setola, Nicola Schiavone,figlio di Francesco “Sandokan” e Antonio Iovine, all’epoca latitante e oggi detenuto, in cui si sarebbe deciso di procedere con la forza contro i magistrati.
Obiettivo dei Casalesi erano in particolare i pm Catello Maresca, Cesare Sirignano, Alessandro Milita e Franco Roberti, oggi procuratore di Salerno.
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