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NAPOLI. ”Il quadro degli errori mette davvero paura. E legittima la sensazione di trovarsi al centro di una vicenda percepita e proposta secondo logiche di pregiudizio”.
Il deputato del Pdl Nicola Cosentino si difende con queste parole dalle accuse alla base della richiesta di arresto nei suoi confronti. E nelle venti pagine della memoria difensiva consegnata alla giunta per le Autorizzazioni della Camera, rileva ”numerosi e incredibili errori” dei magistrati, sulla base dei quali chiede di negare l’arresto.
Nella memoria difensiva in cui chiede alla giunta per le autorizzazioni della Camera di ”negare la richiesta di autorizzazione all’ esecuzione dell’arresto” nei suoi confronti, Cosentino elenca i ”numerosi e incredibili errori” che a suo parere rappresentano ”incomprensibili anomalie del corretto iter di lettura e valutazione dei materiali investigativi”.
Il provvedimento del tribunale di Napoli ”risulta intrinsecamente contraddittorio, poichè suggerisce ipotesi ricostruttive incoerenti con gli stessi dati che il provvedimento evidenzia”. Il deputato del Pdl illustra ”una serie di elementi, assai significativi” che richiede essere stati ”inspiegabilmente sottovalutati”, sebbene alcuni di essi ”confliggano in misura irrimediabilmente neutralizzante con l’ipotesi accusatoria”. Di qui un ”quadro complessivo di inopinate sottovalutazioni” che ”legittima qualche perplessita”’, perche’ ”sembrano troppe le sottovalutazioni di elementi troppo significativi”.
L’ex sottosegretario e coordinatore campano del Pdl lamenta ”la mancanza di contestazioni fattuali” a lui rivolte: i magistrati, sottolinea, ”mi rivolgono sempre e soltanto una contestazione di status per effetto della quale, nonostante manchi un qualsivoglia comportamento significativo, risulterei corresponsabile oggettivamente, in quanto ‘referente politico del clan dei casalesi”’.
Ma il politico di Casal di Principe contesta che tale status gli venga attribuito attraverso ”l’impiego non di fatti ma di verità assiomatiche che stanno distruggendo la mia persona, la mia onorabilita’, la mia famiglia”. ”Il provvedimento cautelare – prosegue – risulta l’epifania dell’errore o del pregiudizio”. Ad esempio, elenca il coordinatore campano del Pdl, si riscontra una ”criminalizzazione ‘del territorio”’, per cui ”chi nasce a Casal di Principe è in quel territorio esprime la propria attività politica, deve essere un politico necessariamente colluso con la camorra”.
Cosentino mette in evidenza che alla base della richiesta di arresto ci sono ”materiali fallaci, provvisori, fluidi, incompleti”. Si dice inoltre ”esterrefatto” dalle dichiarazioni prive di ”informazioni e percezioni dirette” dei collaboratori di giustizia. Lamenta di essere stato sottoposto ad un ”massacro mediatico” e ritiene ”legittima la sensazione di trovarsi al centro di una vicenda percepita e proposta secondo logiche di pregiudizio”.