Corea del Nord, muore Kim Jong-il. Lanciato missile dalla costa

di Redazione

Kim Jong-ilPYONGYANG. Kim Jong-il, presidente della Corea del Nord, è morto sabato, all’età di 69 anni, per un attacco cardiaco.

L’annuncio è stato dato prima dall’agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang, la Kcna, e poi dalla televisione di stato da un’annunciatrice vestita di nero che è scoppiata a piangere in diretta. Immediate le ripercussioni in tutta l’area. La Corea del Sud ha messo in allarme le forze armate e il governo giapponese si è immediatamente riunito e ha deciso di tenere contatti “serrati” con Usa, Cina e Corea del Sud, oltre che di avviare ogni preparativo “per fronteggiare” gli scenari possibili. Quanto agli Stati Uniti, tradizionali alleati dei sud coreani, stanno “monitorando la situazione”. Uno stato di allerta aggravato anche dal lancio, da parte di Pyongyang, di un missile a corto raggio dalla costa est, proprio nelle stesse ore in cui si diffonde la morte del “caro leader”, come veniva chiamato Kim Jong-il.

Era una delle più elusive personalità della scena internazionale che ha governato per diciassette anni il Paese più isolato al mondo. E anche la notizia della sua morte ha avuto le stesse caratteristiche di elusiva vaghezza. Kim, ha detto la Kcna, “è stato colpito da un grave infarto miocardico unito a un ictus” alle 8.30 del mattino di sabato, ora locale, quando in Italia era passata da mezz’ora la mezzanotte del venerdì. Un’autopsia eseguita domenica ha confermato le cause del decesso, avvenuto mentre Kim si trovava in treno per una delle sue misteriose visite in giro per lo Stato asiatico. Il despota nord-coreano era stato colto già nell’agosto 2008 da un attacco cardiaco, che lo aveva lasciato con serie difficoltà di movimento nel braccio e nella gamba sinistri.

Gli succederà il terzogenito Kim Jong-un, dall’anno scorso promosso generale e asceso ai vertici del Partito Comunista, pur di fatto non essendo praticamente mai comparso nella vita pubblica. Sarà lui a presiedere la commissione incaricata di allestire i solenni funerali di Stato, che si terranno il 28 dicembre prossimo a Pyongyang e ai quali, ha puntualizzato la stessa Kcna, non sarà invitata alcuna delegazione straniera, in armonia con le rigidissime consuetudini del regime. Il lutto nazionale è stato proclamato retroattivamente dal 17 dicembre al 29 del mese.

Intanto, le borse asiatiche hanno risentito negativamente della notizia, nel timore che la morte del leader nord coreano possa influenzare negativamente la stabilità dell’area: il mercato di Tokio ha ceduto l’1,26%.

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