Siria, ordinato il rilascio di 755 prigionieri

di Redazione

 DAMASCO. Il governo siriano ha ordinato il rilascio di 755 persone imprigionate nel corso delle proteste contro il presidente, Bashar al-Assad.

Lo ha comunicato la tv di regime. “Le autorità siriane hanno rilasciato 755 detenuti le cui mani non si erano macchiate del sangue siriano”, ha riferito l’emittente. La scarcerazione avviene in corrispondenza con il secondo giorno di lavoro della missione degli  osservatori arabi in Siria.

Il primo team di osservatori della Lega araba era arrivato in Siria lunedì sera con lo scopo di monitorare l’applicazione da parte del governo di Damasco del piano siglato dal regime con l’organizzazione il 19 dicembre per porre fine allo spargimento del sangue. Da allora il governo ha tuttavia rafforzato il giro di vite contro l’opposizione. La settimana scorsa le truppe governative hanno ucciso centinaia di persone.

Secondo le Nazioni unite, oltre cinquemila persone hanno perso la vita dall’inizio delle violenze a metà marzo. Secondo le denunce delle organizzazioni umanitarie la Siria nei giorni scorsi avrebbe tentato di camuffare i crimini. In vista dell’arrivo degli osservatori della Lega Araba, il regime siriano avrebbe trasferito in siti militari off-limits centinaia di detenuti, secondo quanto riportato da Human Rights Watch, che accusa Damasco di voler ingannare il team incaricato di monitorare la situazione nel Paese.

Un ufficiale della sicurezza a Homs ha rivelato alla ong che tra il 21 e il 22 dicembre “dai 400 ai 600 detenuti sono stati spostati verso altri luoghi di detenzione” ai quali gli osservatori non hanno accesso. “Alcuni sono stati traferiti a bordo di jeep civili, altri in furgoni. Il mio incarico consisteva nel raccogliere i detenuti, dentro la prigione, e sistemarli sui veicoli”, ha affermato l’ufficiale.

Secondo altri colleghi, con cui l’ufficiale è entrato in contatto, i prigionieri sarebbero stati portati in un centro per la fabbricazione di missili a Zaidal, appena fuori Homs. La testimonianza, ha affermato Human Rights Watch, è stata confermata dal racconto di alcuni testimoni, tra cui un detenuto. L’ong ha chiesto quindi alla Lega Araba di esigere “il pieno accesso a tutti i siti utilizzati per la detenzione, in base all’accordo” sottoscritto dal governo siriano.

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