VILLA DI BRIANO. Decine di arresti, perquisizioni e sequestri quelli effettuati dagli uomini della Dia e del comando provinciale dei carabinieri di Caserta nell’ambito di una vasta operazione anticamorra contro numerosi esponenti e fiancheggiatori del clan dei casalesi.
L’operazione, coordinata dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli, ha portato all’arresto di circa50 persone.Una settantina, nel complesso, gli indagati. Coinvolti politici di rilievo nazionale, personaggi del mondo bancario ed imprenditoriale operanti, oltre che in Campania, nel Lazio, in Toscana, nell’Emilia Romagna, in Lombardia ed in Veneto. Tra gli indagati anche il deputato di Casal di Principe Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia e coordinatore campano del Pdl, già destinatario nel novembre 2009 di un’ordinanza di arresto nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “P3”. Ordinanza confermata dalla Cassazione manon autorizzata dal Parlamento.
CHIESTA AUTORIZZAZIONE ALLA CAMERA. Cosentino è definito nei capi di imputazione formulati dai pm “referente politico nazionale del clan dei Casalesi”. Non è la prima volta che Cosentino viene coinvolto in inchieste che riguardano la criminalità organizzata. A Santa Maria Capua Vetere è già in corso un processo dove il parlamentare del Pdl è accusato di concorso esterno in associazione camorristica proprio per presunti rapporti con il clan dei Casalesi. Per l’ex sottosegretario, la Procura di Napoli ha inoltrato alla Camera una richiesta di autorizzazione all’arresto, con l’accusa di corruzione.
IL CENTRO COMMERCIALE. Il parlamentare sarebbe accusato di avere fatto pressioni su funzionari di una agenzia Unicredit di Roma affinché concedessero un imponente finanziamento a esponenti del clan dei Casalesi per la realizzazione di un centro commerciale denominato “Il Principe” in zona Madonna di Briano, al confine con Villa di Briano. Ed è indicato anche come “sostenitore, attraverso attività illecite” del progetto da parte della società Vian srl, subentratata alla società Sirio, della quale avrebbero fatto parte alcuni presunti componenti del clan camorristico arrestati oggi. Gli inquirenti hanno accertato che il finanziamento venne concesso ma poi in parte bloccato perché la documentazione presentata era falsa. Il parlamentare del Pdl avrebbe anche imposto al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di concedere la costruzione del centro in violazione di tutte le norme urbanistiche. Inoltre sarebbero accertati episodi di voto di scambio relativi alle elezioni amministrative 2007 e 2010.
INDAGATO ANCHE CESARO. Tra gli indagati anche Luigi Cesaro, presidente della provincia di Napoli e parlamentare del Pdl, accusato di violazione delle norme bancarie, in particolare per la violazione dell’articolo 137 del Testo Unico bancario. Infatti, Cesaro avrebbe accompagnato Casentino negli uffici Unicredit di Roma, dove, secondo l’accusa, sarebbero state fatte pressioni ai funzionari per la concessione del fido all’azienda che avrebbe dovuto partecipare alla costruzione del centro commerciale.
I FIGLI DI “SANDOKAN” E “CICCIOTTO”. L’indagine verte sull’ala militare del clan dei Casalesi, dei gruppi Schiavone e Bidognetti, ma nelle oltre mille pagine dell’ordinanza i reati ipotizzati vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, al riciclaggio, alla corruzione al falso, tutti aggravati dall’articolo 7, l’aver agito cioè per favorire la criminalità organizzata. I provvedimenti colpiscono in particolare elementi riconducibili alle fazioni Schiavone e Bidognetti del clan dei casalesi, tra questi Nicola Schiavone, figlio di di Francesco “Sandokan”,e Raffaele Bidognetti, figlio di Francesco detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”, oltre ad Alessandro Cirillo, alias “’O Sergente”,tutti già detenuti.Le accuse sono di voto di scambio politico-mafioso. Da qui il nome dell’operazione: “Il Principe e la (scheda) ballerina”. Sequestrati beni per oltre 100 milioni di euro. Le ordinanzedi custodia cautelare in carcere sono state firmate dal gip Egle Pilla, su richiesta dei pubblici ministeriAntonio Ardituro, Francesco Curcio e Henry John Woodcock.
EX AMMINISTRATORI COMUNALI. A Casal di Principe, dove poche settimane fa è decaduta l’amministrazione comunale per dimissioni in massa di un’alleanza trasversale di consiglieri, sono stati arrestati il consigliere provinciale Sebastiano Ferraro, il fratello Angelo, assessore uscente con delega a urbanistica e beni confiscati, Antonio Corvino, ex assessore della precedente amministrazione e consigliere di opposizione uscente (tra i firmatari delledimissioni, insieme ad altri 10 consiglieri) e il fratello Demetrio, candidato alle provinciali 2005. I Ferraro finirono sotto inchiesta nell’aprile 2010 con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Sebastiano, allora tra le fila dei Popolari Udeur, fu sospeso dal partito in via cautelativa e si dichiarò indipendente nel Consiglio provinciale di Caserta. I due fratelli Corvino sono figli di Gaetano, già vicesindaco di Casal di Principe nella cui casa, con il “blitz di Santa Lucia”, le forze dell’ordine nel 1990 interruppero un summit di capoclan dei Casalesi, tra cui Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, e Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”. Tra i personaggi coinvolti anche l’avvocato penalista Arturo Campiello, l’ex sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano, l’ex assessore Luigi Corvino,l’ex consigliere Luigi Fichele,i responsabili dell’ufficio tecnico comunale, architetto Mario Cacciapuoti e l’ingegnere Vincenzo Falconetti.
ARRESTATICOSTRUTTORI CIOCIARI E FUNZIONARI UNICREDIT. In Ciociaria, a Sora, la Direzione investigativa antimafia di Napoli ha arrestato due noti costruttori, La Rocca. Padre e figlio sono accusati di aver mediato attraverso alcuni istituti di credito per la fidejussione di mutui bancari a favore del clan dei casalesi. Arrestati anche il responsabile della filiale Unicredit di Roma Tiburtina Cristoforo Zara e il responsabile della gestione crediti per il Sud Italia di Unicredit Alfredo Protino.
Nelle foto: in alto, Nicola Cosentino; a sin.Angelo e Sebastiano Ferraro, a destra Cipriano Cristiano e Antonio Corvino