MILANO. Erika De Nardo, la ragazza che dieci anni fa, a Novi Ligure, assassinò, insieme allex fidanzato Omar Favaro, la madre e il fratellino di 10 anni, insegnerà ai bambini nel Madagascar.
La notizia, trapelata e diffusa sui maggiori network, ha destato non poco clamore da parte dellopinione pubblica che, da sempre, ha criticato loperato della giustizia per aver dato alla ragazza una pena troppo esigua rispetto alla crudeltà dellomicidio commesso. Erika farà la maestra in Africa, era un suo desiderio espresso anche al giudice e, mentre lopinione pubblica si indigna, a difenderla ci pensa don Antonio Mazzi, il fondatore della comunità dove si trova Erika da quando ha lasciato il carcere.
Don Mazzi spiega di aver sempre sostenuto cheErika ha chiesto di lavorare con noi una volta finita la pena. Sono convinto che la gente deve riparare proprio dove ha fatto del male e di essere sicuro che la gente questo non lo può capire. Il sacerdote, che non ha voluto entrare nel merito del perdono alla ragazza e delloperato della giustizia italiana, ha dichiarato di essere un semplice educatore e, in quanto tale, non può abbandonare la ragazza.
Qui sarebbe difficile accontentarla, persino proteggerla. continua don Mazzi Per questo voglio mandarla in Madagascar. Ad attenderla ci sono seicento bambini che hanno bisogno di cura, di alfabetizzazione, di essere seguiti. Hanno bisogno di una come Erika. Il fondatore della comunità Exodus ha anche parlato di un possibile incontro tra Erika e Omar: Sono contrario ha detto e lo è anche il padre. Chi come me lavora con le tossicodipendenze sa bene che, una volta usciti dal tunnel, le persone non debbono frequentare e vedere chi con loro condivideva quei momenti di alterazione. Ci potrebbero essere ricadute. Al momento, Erika si trova a casa del padre, resterà lì per le vacanze di Natale.