TRIESTE. Anche Jovanotti a Trieste per dare lultimo saluto a Francesco Pinna, il 20enne morto lo scorso 12 dicembre, mentre montava limpalcatura per il concerto del cantante al PalaTrieste.
La messa funebre è stata celebrata, alle 11 di giovedì, nella chiesa del Sacro cuore del Gesù dal vescovo mons. Giampaolo Crepaldi. La famiglia Pinna ha chiesto la massima discrezione a fotografi e cameraman che non sono potuti entrare all’interno della chiesa durante il rito religioso.
Lorenzo Cherubini è stato vicino fin dal primo giorno alla famiglia di Francesco, stringendosi al loro dolore: Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna, studente lavoratore, la cui vita si è fermata oggi nell’incidente che ha travolto la mia squadra”, aveva scritto il cantautore su Twitter poche ore dopo aver ricevuto la notizia. Fino all’ultimo commento con la data del 18 dicembre, “sono giorni assurdi”, scrive Lorenzo, ringraziando chi condivide insieme a lui il senso di una tragedia e di una vita spezzata troppo presto. e ancora: Francesco è morto per una fatalità davvero difficile da prevedere. E’ una tragedia enorme amplificata dal fatto che si stava lavorando per allestire ‘una festa’, un evento effimero che lascia il dolore e la morte fuori dai cancelli per una sera. E invece stavolta tutto si è ribaltato e ora c’e’ solo dolore sul mio palco distrutto.
La famiglia Pinna per i funerali di Francesco ha chiesto il silenzio, lo stesso che ora campeggia su quellimpalcatura accartocciata che ha strappato quella giovane vita. Jovanotti ha sospeso il suo tour dal titolo Ora e aspetta insieme agli inquirenti di fare chiarezza su tutta la vicenda. Nove gli avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Trieste in merito al crollo del palco: destinatari dei provvedimenti sono dirigenti e funzionari delle ditte incaricate di realizzare il palco.
Ma il cantante, proprio nei giorni dei funerali di Francesco, ha voluto rispondere alle polemiche insorte a seguito di questa tragedia: Sono migliaia a fare questi lavori in Italia e spesso sono studenti che non hanno un lavoro fisso e che così si guadagnano qualche giornata. Francesco era uno di loro e aveva tutta la vita davanti a se e questa è la tragedia”, aveva scritto l’artista in una nota. “Le strumentalizzazioni sono fuori luogo e mi feriscono perché inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato. Lo so ,e mi è stato confermato anche in questo caso, che in un tour come il mio (e come tutti i grandi e piccoli tour che girano l’italia) ogni lavoratore locale è assunto con un contratto in regola con le leggi dello Stato”, ha poi aggiunto.