Razzismo, Lerner e Costanzo nella “black list” dei neonazisti

di Mena Grimaldi

Lerner e Costanzo ROMA. Una lista di “delinquenti italiani”, così come è stata definita, colpevoli di essersi schierati a favore di iniziative di solidarietà e antirazziste, è stata pubblicata dal sito neonazista Stormfront.

Nella “lista nera” sono finiti magistrati, politici e giornalisti, tra cui Gad Lerner, Maurizio Costanzo e il sindaco di Padova, Flavio Zanonato. Il sito, fondato dall’americano Don Black, ex leader del Ku Klux Klan, da anni diffonde ideologie antisemite di natura razziale. A lanciare la lista nel forum un utente dal nome “Costantino”, che scrive: “Siamo stati accusati di razzismo verso gli immigrati, che li odiamo senza motivo, che anche gli italiani compiono atti di delinquenza e bla bla bla. Io vorrei dimostrare che non odio gli stranieri, ma che anzi odio molto di più certi italiani. E’ per questo che apro questa discussione in cui vorrei raccogliere il nome di italiani che compiono atti criminali, che aiutano gli allogeni e ne traggono un tornaconto economico. Nomi di italiani sconosciuti, i 945 politici a livello nazionali li conosciamo”.

Immediate le risposte degli altri utenti che aggiungono nomi alla lista: “Comincio con don Enzo Sagat di una parrocchia del Veneto. Quelli dell’otto per mille Ha preso i soldi raccolti dal veneto skin e li ha dati ai poveri fratelli immigrati”, si legge. La lista si allunga con nomi di magistrati che, secondo loro, avrebbero dato pene troppo lievi ai stranieri, oppure semplici avvocati accusati di averne preso le difese, per finire con i consiglieri comunali di Milano in forza a Sel e tutta la giunta del sindaco di Milano, Pisapia.

Intanto, degli attivisti di Everyone che hanno già inviato un messaggio urgente al console Usa a Firenze Sarah Morrison e all’ambasciatore Usa a Roma David Thorne, in cui si chiede di agire affinché il Dipartimento di Stato americano si impegni, di concerto con l’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali) e i ministri dell’Interno, della Giustizia e degli Esteri italiani, per l’immediata chiusura del portale neonazista.

“L’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere ancora bandito il forum neonazista – dicono – come è invece accaduto in Germania e Francia; questo poiché il portale si appoggia su un server americano con sede a West Palm Beach, in Florida, e ogni operazione di natura giudiziaria, se avanzata dalle sole autorità italiane, diviene estremamente complessa, se non impossibile”.

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