CASERTA. “Michele Zagaria nasce come imprenditore e come tale si è sempre comportato, anche da camorrista”.
“Su decisione del boss dei Casalesi, la camorra impose nelle regioni del Sud il latte Parmalat dell’era Tanzi. E quando un imprenditore si ribellò al sistema fu piegato con la violenza”. Lo dice Roberto Saviano, autore di ‘Gomorra’, in un articolo su Repubblica.
A un certo punto, spiega Saviano, “quando la Parmalat ha bisogno di giustificare un’alta quotazione in Borsa va alla ricerca di vendite sicure. Il gruppo le trova al Sud: secondo il racconto di Saviano, Parmalat è disposta a pagare un pizzo settimanale alla camorra e in cambio Zagaria offre il prodotto a un prezzo fortemente scontato alla distribuzione, grande e piccola, nel Sud. Nessuno riesce a reggere la concorrenza; quando un’impresa ci riesce, i suoi camion vanno a fuoco”. “Michele Zagaria è attivo nel settore edile, con affari anche in Emilia-Romagna”, aggiunge Saviano, che cita le società riconducibili al fratello del boss Pasquale Zagaria, detto “Bin Laden”.
Intanto, l’ex superlatitanteè giunto mercoledì sera alle 23 nel carcere di massima sicurezza di Novara: è in regime di 41 bis, firmato dal ministro della Giustizia Paola Severino.A quanto si apprende, è sorvegliato a vista, nell’area riservata del penitenziario, la stessa dove è stato a lungo recluso il bossdi Cosa NostraBernardo Provenzano.