Savina Caylyn, liberati i marinai: festa a Procida

di Mena Grimaldi

 PROCIDA. Fuochi d’artificio e caroselli d’auto. Così è stata accolta la notizia a Procida della liberazione della nave Savina Caylyn dai concittadini di due dei cinque italiani a bordo, il comandante e il terzo ufficiale.

La petroliera, sequestrata dai pirati somali 11 mesi fa, è stata liberata nella giornata di mercoledì. Un “regalo di Natale” inaspettato per i parenti dell’intero equipaggio, 17 indiani e 5 italiani, tenuto sotto ostaggio dall’8 febbraio scorso. Le trattative per la liberazione sono durate circa un anno, probabilmente perché a bordo c’erano dei marinai indiani che i pirati somali usano come merce di scambio per il rilascio dei somali fatti prigionieri dalla marina dell’India.

Soddisfazione per la liberazione del mercantile è stata espressa dal governo Monti che, però, non ha voluto svelare alcun particolare sull’operazione. Non è dato sapere, infatti, se la nave sia stata liberata dopo il pagamento di un riscatto o meno.Secondo il sito Somalia Report, che fa riferimento a fonti di pirati somali, per liberare la Savina Caylyn sarebbero stati pagati 11,5 milioni di dollari, divisi in due fasi. Ma Farnesina e armatori smentiscono.

Nel frattempo, i festeggiamenti sull’isola campana continuano. “Che gioia, ci siamo liberati di un incubo”, cosìNunzia Nappa, moglie del comandante della petroliera. “Dalla Farnesina mi hanno appena comunicato che la nave è finalmente in sicurezza e che tutto è finito. Ieri, in attesa di conferme ufficiali, – prosegue la Nappa – mi sono chiusa in casa con le due figlie, Libera ed Anna, ad esultare. Ho finalmente stappato lo spumante che avevo conservato”.

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