Senato, sì alla manovra. Lega e Idv nuova opposizione

di Mena Grimaldi

Mario MontiROMA. Con 257 voti favorevoli e 41 contrari, l’aula del Senato ha votato la fiducia sulla manovra chiesta dal governo Monti.

La manovra diventa legge, ma rispetto alla fiducia del 17 novembre, il governo perde 24 voti favorevoli. Il giorno dell’insediamento di Mario Monti, infatti, il governo aveva ottenuto 281 voti. “Il Senato ha definitivamente approvato il decreto e ne sono lieto”, ha detto il premier ai giornalisti lasciando palazzo Madama. Ora la leggeper diventare effettiva dovrà ora essere firmata da Giorgio Napolitano e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.

Monti ha parlato anche deldopo-manovra: “La fase 2 in cui ci inoltreremo è già dentro la fase 1: la gestione dell’emergenza si poteva fare in molti modi, alcuni anche più semplici da mettere in atto ma ci avrebbero allontanato anziché avvicinato dai percorsi che riteniamo strutturalmente corretti per la crescita”.

Sulle contestazioni della Lega, il presidente del Consiglio ha detto di non aver mancato di rispetto al Parlamento: “Sappiamo tutti che è profondamente vero il contrario”. Contro il governo si è schierata laLega Nord che ha fischiato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Per le contestazioni, tra l’altro, il capogruppo della Lega, Federico Bricolo, l’ex ministro Roberto Calderoli e gli altri senatori del Carroccio sono stati censurati dal presidente del Senato, Renato Schifani. A votare a favore Pdl, Pd e Terzo Polo, Udc, Coesione nazionale-Io Sud. Inaspettato, invece, il no al governo di 12 senatori del partito di Antonio Di Pietro.

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