ROMA. Ventiquattro anni di reclusione. E questa la pena esemplare inflitta dalla III Corte d’Assise nei confronti di Angelo Stazzi, linfermiere 66enne accusato di aver ucciso la collega Maria Teresa Dell’Unto nel 2001 …
… e, successivamente, divenuto noto alle cronache come “l’angelo della morte” per aver ucciso almeno sette anziani ricoverati presso le strutture in cui lavorava. Accolta, quindi, in parte la richiesta del pm di Tivoli Gabriela Fazzi che al termine della requisitoria aveva sollecitato una pena a trenta anni di carcere.
La Corte, presieduta da Evelina Canale, ha anche disposto che l’imputato risarcisca il marito e i tre figli della Dell’Unto, costituitisi in giudizio con l’assistenza dell’avvocato Massimo Lauro, stabilendo che sia il giudice civile a quantificare l’entità di tale risarcimento. La Corte ha fissato come risarcimento una provvisionale complessiva di 80mila euro.
Angelo Stazzi, soprannominato già langelo della morte, è stato quindi ritenuto responsabiledella morte dicinque uomini e due donne, uccisi nella casa di riposo Villa Alex di SantAngelo Romano tra il gennaio e lottobre del 2009. Arrestato lo scorso novembre, l’infermierefu assegnato al carcere di Regina Coeli per lomicidio della collega DellUnto, infermiera del policlinico Gemelli, scomparsa nel 2001. Un caso, quest’ultimo,archiviato nel 2005, poi riaperto nel 2008 e portato a termine dalla squadra dei delitti irrisolti di Roma nel 2009. Il corpo della donna fu ritrovato sepolto nel giardino di una delle abitazioni di Stazzi a Montelibretti.