Incarico all’ufficio tecnico, l’opposizione presenta denuncia

di Redazione

 LUSCIANO. Giuseppe De Chiara, consigliere comunale di opposizione appartenente al gruppo politico “Futuro con Fiducia”, appoggiato dal capogruppo Luciano Petrillo e dal referente politico Francesco Mottola, ha inoltrato alla Procura della repubblica, …

… al Prefetto di Caserta, alla caserma dei Carabinieri di Lusciano, alla Guardia di Finanza di Aversa ed alla Corte dei Conti una missiva contenente precise denunce circa l’esistenza di violazioni di natura penale sul comportamento assunto dal sindaco Luciano Fattore, in primis, e dall’amministrazione comunale tutta per l’attribuzione dell’incarico ad un ingegnere di funzioni dirigenziali dell’Ufficio Tecnico del Comune di Lusciano. De Chiara denuncia “un mancato riscontro all’interrogazione con richiesta di risposta scritta del 25 ottobre, protocollo numero 13656, e dell’ulteriore sollecito del 7 dicembre 2011, protocollo 15727, avente ad oggetto l’attribuzione dell’incarico di funzioni dirigenziali conferito all’ingegnere”.

“Tale missiva – continua De Chiara – denuncia comportamenti penalmente rilevanti da parte dell’amministrazione comunale in quanto continua ad avere un atteggiamento offensivo, oltre che svilente del ruolo e della funzione dei consiglieri comunali, approssimativo, arrogante nella forma e nella sostanza dei comportamenti e non risponde nel merito alle richieste avanzate. Il sindaco Fattore ha affidato un incarico di responsabile, ai sensi dell’articolo 110 del decreto legislativo numero 268/2000, all’ingegnere senza una procedura ad evidenza pubblica. Tale modalità di scelta è stata numerose volte censurata e perseguita dalla Corte dei Conti, in quanto reintroduce un metodo nella Pubblica amministrazione illegittimo ed in contrasto con i principi di trasparenza e correttezza amministrativa richiesti dalle attuali norme. Come più volte ribadito, sia in dottrina che in giurisprudenza, allo stato attuale non è più consentita la prassi del rapporto fiduciario come unico presupposto dell’affidamento dell’incarico e si deve concludere, a nostro parere, che la causa fidei debba essere verificata sulla base di criteri obiettivi e conclusa con un atto adeguatamente motivato e dopo l’adozione di una procedura pubblica, offrendo la possibilità a chiunque ritenga di averne i titoli di poter avanzare la propria candidatura”.

“L’incarico, tra le tante ‘superficialità’, – continua De Chiara – è avvenuto solamente attraverso decreto sindacale e non vi è stato mai la formale sottoscrizione di un contratto individuale di lavoro tra le parti, così come prescrive l’articolo 35 del decreto legistlativo 165/2001 e come puntualmente definito nell’articolo 1321 del c.c. Il rapporto individuale di lavoro è l’unico strumento giuridico che qualifica la prestazione di lavoro subordinato. Non basta presentare dopo ben 10 mesi dall’insediamento nell’ufficio dell’ingegnere un contratto individuale sottoscritto il 27 ottobre 2011, ossia due giorni dopo l’interrogazione avanzata dai denuncianti. E gli altri periodi lavorativi (prima a tempo parziale,poi a tempo pieno e ancora a tempo parziale) su quali basi giuridiche hanno trovato sostegno? Come sono stati sanati? Tutto questo anche in considerazione del fatto che ‘non si può dire instaurato il rapporto di lavoro se non è stato stipulato il relativo contratto individuale’”.

Nello specifico, sempre secondo De Chiara, “è mancato il presupposto giuridico perché una parte,il dipendente, abbia prestato la propria attività lavorativa e l’altra, l’ente, lo abbia retribuito. Non riteniamo nemmeno di fare ulteriori considerazioni sulla distinzione tra lavoro subordinato e lavoro autonomo per fare capire che si pone un’altra questione giuridica sulla reale legittimità degli atti amministrativi adottati dal funzionario incaricato e poi, per nascondere errori e/o omissioni amministrative, si afferma nel contratto individuale di lavoro(stipulato dieci mesi dopo l’incarico) trasmessoci che lo stesso ‘… sostituisce senza soluzione di continuità -per quanto concerne il rapporto di lavoro dell’ingegnere con il Comune di Lusciano- quello già in corso con il professionista’. Ma di quale rapporto di lavoro si parla se manca la fonte giuridica che costituisce, regola o estingue tra i due soggetti (Ente e lavoratore) il rapporto giuridico patrimoniale? Non risultano, agli scriventi, atti amministrativi (determine) con i quali sono stati effettuati da parte degli uffici competenti, gli impegni di spesa, anche a seguito dei decreti sindacali, o approvato lo schema di contratto individuale di lavoro. Quindi, si pone anche un problema di effettiva copertura finanziaria della prestazione. L’incerta e confusa posizione giuridica dell’ingegnere non ha impedito che lo stesso, autonomamente e sempre in base al principio della causa fidei, procedesse ad incaricare un altro tecnico, di propria fiducia, per l’istruttoria e disbrigo delle pratiche di condono, senza alcun atto di indirizzo degli organi politici o piano delle consulenze approvato dal consiglio comunale”.

“L’Amministrazione – sottolinea il consigliere – non risponde alla richiesta di conoscere come il funzionario è stato pagato e se le assenze dalla casa comunale, spesso verificate personalmente dai consiglieri comunali di opposizione, ma attestate anche dal segretario comunale, sono state eventualmente trattenute e per quali importi (pagati al prestatore subordinato e trattenute allo stesso). Non si capisce come viene dimostrata la presenza del funzionario sulla casa comunale e dei giorni di ricevimenti del pubblico da parte dello stesso. La firma sul contratto individuale di lavoro del 27 ottobre 2011, che l’amministrazione comunale ci ha inviato in riscontro alla nostra interrogazione, di uno dei due contraenti risulta essere quella del sindaco Fattore. Non è a conoscenza dei sottoscrittori di una recente modifica delle norme del testo unico degli enti locali o di altre normative che hanno attribuito al Sindaco il potere gestionale di sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro. Forse, tale previsione vige solamente per il ‘democratico’, ‘trasparente’ e ‘corretto’ del Comune di Lusciano”.

“Ancora una volta – conclude De Chiara – dobbiamo constatare o che si è presenti ad uno stato confusionale dell’amministrazione comunale oppure pensare che anche in questi nuovi amministratori sta prevalendo la convinzione che chi vince le elezione comanda e può fare quello che vuole, mentre, a nostro modesto parere, dovrebbe semplicemente amministrare e lavorare, nel rispetto delle norme giuridiche, nell’interesse dei cittadini. Siamo di fronte ad atteggiamenti arroganti e tipici di persone che gestiscono la cosa pubblica come se fosse una proprietà privata, noncuranti dell’esistenza di regole precise e chiare, preoccupandosi esclusivamente di favorire gli amici e gli amici degli amici al fine di ottenere il soddisfacimento dell’interesse personale”.

Il gruppo politico “Futuro con Fiducia” si dichiara “pronto a ricorrere a tutte le autorità competenti affinché si faccia piena luce su comportamenti ed atteggiamenti di dubbia correttezza morale e penale avendo come faro illuminante sempre e solo l’interesse del cittadino”.

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