ORTA DI ATELLA. Un riscontro di pubblico oltre ogni aspettativa quello ottenuto da LiberIdentità, la rassegna di arte, musica e cultura nella magica atmosfera del Castello di Casapozzano.
Un evento promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Orta di Atella (composta a Immacolata Migliaccio, Tanya Brancaccio, Anna Mennon, Daniela Agrillo, Lina Capuano, Imma De Simone, Emma Indaco, Elena Donadio, Micaela Cerrone, Arturo Conte, Sena Bonaventure Adjoucoude) e patrocinato da Amnesty International, Arcigay Antinoo Napoli, Arcilesbica Le Maree Napoli e Comune di Villa Literno. Tutti insieme per dire No ad ogni forma di discriminazione.
Un percorso artistico interattivo, diviso in più momenti, e sviluppato in quattro tratti principali: pittura, scultura, fotografia, musica. Ad esporre i pittori Maria Anna Barretta (Homo), Stefano Di Costanzo (Perché non mi guardate come se fossi un albero?), Antonio Montanaro (Totem Ta-bù), Stefano Paciolla (La cultura), Francesco Reccia (senza titolo), Nicola Villano (Volti), Alfonso Coppola (Enigma), Antonio Cristiano (Labbraccio), Lavinio Sceral (Due). Senza paura lopera dello scultore Leonardo Moriello. Grande spazio alla fotografia con i Cammisa, che hanno ancora una volta dimostrato la loro maestria nota da sempre nel territorio atellano; Francesco Mozzillo con Painsharing, il suo cubo con la condivisone del dolore attraverso immagini che hanno fatto il giro del mondo con Amnesty International; Francesco Filtro, che con Essere ha dato immagini tenere con due modelli deccezione; Ernesto Lamberti, altra giovane promessa ortese nella fotografia e nella scultura; Vincenzo Franzese, Azzurra Mozzillo e Valentina Mozzillo (Two Heads), la video-art Cristiana Arena (Distanze) ed Etta La Pignola con una performance live.
La serata è stata aperta al pubblico da un duo musicale composto da flauto traverso e chitarra. Poi Langolo degli Oratori, a cura degli allievi dellItc di Orta di Atella, che intonavano canzoni di De Andrè, a cui è seguito Un’esperienza di omofobia. E, ancora, le testimonianza di Maria Luisa Mazzarella, giovane di Villa Literno, vicepresidente dellArcigay Antinoo di Napoli, che fu vittima dellaggressione di un branco di ragazzi nel tentativo di difendere un amico gay, e di Manlio Converti, membro del collettivo Arcigay e psichiatra. Le percussioni africane di Sena Adjicoude Bonaventure e la musica e parole di Suladduje – Lello Russo, Ciro Rea e del maestro Ciro Zenga hanno concluso la serata.
La mostra, molto probabilmente, diventerà itinerante fanno sapere dalla Commissione Pari Opportunità ortese non solo in provincia di Caserta ma anche nel napoletano. E questo è il risultato più importante che un gruppo di donne di una realtà di provincia potesse ottenere, perché non sarà un episodio sporadico ma linizio di un lungo percorso.
“LiberIdentità, artisti espongono a Casapozzano” – VIDEO |