Cittadinanza onoraria a Gianfranco Paglia

di Redazione

 SANTA MARIA CV. 21 luglio 1993 un giorno come tanti per molti, un giorno che ha segnato o stroncato la vita di ragazzi del contingente italiano che erano di stanza a Mogadiscio per la missione di peace- keeping Onu a favore della popolazione somala.

21dicembre 2011, Santa Maria Capua Vetere la platea in gran parte scolari, in questa fedda mattinata, all’interno del Teatro Garibaldi, fa un balzo indietro e si ritrova proiettato tra il caldo e le macerie di quello che sarà uno delle piu’ grandi tragedie moderne per le forze armate del nostro paese. Attraverso la visione del documentario della serie “La Storia Siamo Noi” di Giovanni Minoli, “check point Pasta”, anche i piu’ giovani sono venuti a conoscenza della realtà della Somalia ’80-’90 dilaniata dalla guerra civile, ed in mano ai signori della guerra. L’Onu decise per una missione di pace, e il contingente italiano si contraddistinse subito per la sua benevolenza presso la popolazione. Tutto cio’ fino a quella mattina. Il 23 luglio, i militari italiani avviarono una procedura di normale rastrellamento che si trasformò in poco tempo in un vero inferno.

La folla scese in piazza con ogni genere di armi, dai sassi ai kalashnikov, si improvvisarono barricate. Questo, si dice, fu dovuto dall’estrema vicinanza degli italiani al covo di uno dei signori della guerra, Aidid, fatto sta che gli italiani si trovano impreparati; 3 morti, 22 feriti a fronte di 63 vittime somale. Il venticinquenne sottotenente Gianfranco Paglia, nel cercare di porre al riparo dal fuoco nemico quattro compagni feriti, venne colpito da tre colpi.

Si sarebbe risvegliato tre giorni piu’ tardi, nell’ospedale da campo americano, senza piu’ l’uso delle gambe. Con queste immagini negli occhi, il pubblico sammaritano ha accolto l’arrivo in sala di Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Mlitare nonché Deputato del Parlamento italiano, e del Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte della banda dell’Istituto Comprensivo Mazzocchi, il sindaco Di Muro ha individuato nel parà un eroe moderno, altruista e coraggioso. Per lui il “Siamo pronti alla morte” dell’Inno d’Italia è una scelta di vita da uomo libero e coerente. Il Presidente del Consiglio comunale Mattucci ha voluto sottolineare come, i valori mostrati dall’ospite del giorno nel compimento eroico del proprio dovere,quali fratellanza,altruismo e generosità verso i suoi commilitoni, gli concedono il diritto di annoverarsi nella schiera dei coraggiosi, per sempre liberi.

 Le parole piu’ attese tuttavia, erano quelle di Paglia. Questi, con fare commosso ma dal portamento sempre fiero e composto, ha voluto spostare l’attenzione sui tre ragazzi che persero la vita a Mogadiscio:Andrea Millevoi, Stefano Paolicchi, Pasquale Baccaro. “Loro hanno onorato il giuramento alla Patria con il sacrificio e lo hanno fatto per libera scelta, in quanto nessuno ci spinge a fare il nostro dovere”. Una seconda riflessione , l’onorevole l’ha dedicato alle forze dell’ordine, alle forze armate, e a chi rischia la vita per gli altri: “Chi sacrifica la propria vita per il nostro Paese, merita di non essere dimenticato e solo noi possiamo farlo, mantenendone viva la memoria”.

La chiusura degli interventi è stata affidata a Fini che, in veste di Presidente della Camera dei Deputati, ha donato alla città una targa commemorativa. “Gianfranco – ha spiegato il Presidente- è un eroe moderno per la sua normalità : cioè per la sua capacità di essere fedele a se stesso nei momenti difficili”. L’insegnamento che i giovani possono attingere da Paglia, tra l’altro appartenente al suo gruppo parlamentare, è quindi che bisogna essere eroi nel rispetto del dovere quotidiano. Gianfranco Paglia, ha spiegato Fini, è tra i 630 deputati, quello piu’meritevole dell’appellativo di “Onorevole”. Egli ha saputo trasportare il suo impegno e la sua coerenza nella vita anche nell’attività parlamentare. Queste sue qualità gli vengono riconosciute unanimemente dagli avversari politici. Negli occhi del neo cittadino sammaritano, si legge una velata tristezza ma ancora di piu’ un orgoglio e una grandissima forza d’anima che diventa ammirazione riflessa negli occhi dei ragazzi presenti.

La soddisfazione piu’ grande per Gianfranco Paglia, sono le parole che lui non ha ascoltato, all’uscita dal teatro, quando un ragazzino delle medie ha detto: “Questa dovrebbe essere la scuola! Oggi ho imparato che anch’io posso essere un eroe”.

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