SANTA MARIA CV. Maretta a palazzo Lucarelli, che potrebbe diventare uno tsunami. Nel corso della movimentata mattinata, il primo cittadino Biagio Di Muro avrebbe annunciato per lindomani le proprie dimissioni.
Il motivo, secondo i beni informati, non sarebbe dovuto allinconciliabilità con la sua maggioranza, o per lo meno non direttamente, bensi ad una diversità di vedute interna alla famiglia Di Muro. Tali divergenze sarebbero dovute alle diverse posizioni assunte dallo stesso architetto, e il fronte storico della politica familiare: la sorella, tra laltro vero e proprio mediatore con le associazioni locali, e soprattutto il ras della politica sammaritana, suo padre don Nicola di Muro.
La classica goccia che ha fatto traboccare il vasosarebbe stata nuovamente la riqualificazione dellarea ex tabacchificio, oggetto di storiche battaglie, in cui Di Muro jr si ergeva quale tutore del benessere sammaritano, contro la manovra, da più parti considerata speculativa, del progetto Giudicianni. Il sindaco, ora in maniera contrastante con quanto promesso da lui, o meglio dalla sua famiglia tramite la sua persona, ha sì abbandonato il progetto di costruzione del centro commerciale che era costato la poltrona alla precedente amministrazione, per ospitare nellarea una mini-megalopoli di 430 abitazioni.
I contrasti si sono acuiti ieri, nel corso della riunione dei consiglieri comunali delle associazioni, dove lappoggio delle stesse associazioni fedeli a Di Muro padre sarebbe venuto meno al cambiamento dintenti da parte del sindaco. Daltronde, già dai primi Consigli, era trasparso chiaramente che i programmi in sede elettorale da parte della triade Mattucci-Stellato-Di Muro, che aveva sconfitto Simoncelli, sarebbero stati ben lontani dallessere messi in pratica. Si iniziò dalla sconfessione del programma di costruzione della cittadella giudiziaria, che era stato fiore allocchiello della campagna, poi la riduzione delle consulenze esterne al comune (ed invece il ricorso a procedure durgenza sono diventate ordinarie) e per finire la questione dellex tabacchificio.
Mossa politico-intimidatoria, da parte dellattuale sindaco, che vuole forzare la maggioranza che lha portato alla vittoria? O si può parlare di un vero smarcamento dellarchitetto dallombra paterna, cosa avvalorata da un possibile avvicinamento agli zinziani, con il tramite di Stellato? Soprattutto, riuscirà Biagio Di Muro a riabilitare indirettamente limmagine di suo padre, in quanto sarà lui a completare, seppure con altri mezzi, la svendita della città a palazzinari ed affaristi?