TRENTOLA DUCENTA. Il sindaco di Trentola Ducenta Michele Griffo torna sulla vicenda Capodarco per puntualizzare alcuni aspetti della recente sentenza dal Tar del Lazio.
Innanzitutto, afferma Griffo va chiarito che il Tar ha emesso soltanto un atto di sospensiva del provvedimento adottato dallAmministrazione comunale di sloggiare la Capodarco entro aprile 2012, riservandosidi decidere definitivamente nel merito il sette luglioprossimo. Non è stato riconosciuto, quindi, alcun diritto alla Capodarco.
A tal proposito, ci tengo a ribadire che tutti gli atti relativi alla vicenda di cui stiamo trattando sono stati adottati nella piena legittimità e trasparenza come, tra laltro, confermato nellaudizione tenuta presso laPrima Commissione regionale,alla presenza del dott. Cananà, vice direttore generale dellagenzia nazionale dei beni confiscati. Se, poi, il consigliere regionale Amato, presidente della Commissione, confonde la disponibilità con lautorizzazione concessa alla Capodarco da un sub commissario non è colpa mia. Ritornando allattività svolta nella struttura, ribadisco che la Capodarco non opera per beneficenza né per spiritocaritatevole, ma effettua soltanto unattività lucrativa, come dimostrano gli oltre tre milioni di euro (sei miliardi di vecchie lire) incassati, dei quali, come ho sostenuto e sostengo, neanche un euro è stato devoluto in beneficenza o in favore di bambini che vivono in uno stato di disagio economico nédi Trentola Ducenta,né della Campania, né dItalia.
Lunica attività svolta finora alla perfezione dalla Capodarco è stata quella di convincimento di alcuni cittadini, che sono stati indotti a credere che la stessa svolgesse attività di beneficenza e di carità. Il dato di fatto è che la struttura è stata utilizzata da una famiglia di cinque persone e che risultano evasi sia i canoni dellacqua che quelli della Tarsu, contro il pagamento dei quali è stato oppostoanche ricorso, alla faccia della legalità e del rispetto delle regole. Non mi sembra giusto che i cittadini paghino anche per chi occupa una struttura pubblica senza essere in regola con il pagamento delle tasse e dei tributi dovuti e che, per contro, incassa tre milioni di euro.
Per quanto riguarda le considerazioni dellamico Apicella, posso assicurare che in più occasioni ho affrontatola problematica e che sono disposto a ricredermi se mi dimostreranno che è falsa laffermazione che sono stati incassati tre milioni di euro e che risulterebbe falso che non hanno devoluto in beneficenza nemmeno un europer i bisognosi di nessuna parte del mondo, come ho avuto modo di dire in pubblico ed anche ad un valido interlocutore della Capodarco. Tutto ciò per evitare che si ripetano situazioni come quella che ha riguardato lassessore Sagliocco che ha operato presso quella struttura per mero spirito di volontariato, credendo, come crede tutta la cittadinanza di Trentola Ducenta, che la Capodarco operi per beneficenza o generosità.
Lassessore Sagliocco si era anche interessato di porsi come mediatore ma si è dovuto arrendere, interrompendo la mediazione, nel momento in cui la Capodarco è venuta meno al mio invito a presentare la documentazione relativa ai canoni incassati per ogni bambino ospitato ed alleventuale beneficenza effettuata.