Gentile (Anire): “Riconvertire ippodromi in centri riabilitativi”

di Antonio Arduino

 AVERSA. “Convertiamo gli ippodromi a rischio chiusura in centri d’eccellenza per l’ippoterapia”.

Questa la proposta che lancia l’aversano Luciano Gentile, vicepresidente dell’Associazione nazionale italiana di riabilitazione equestre (Anire) attraverso agenziaimpress.it.

Nata nel 1980 l’Anire, che ha sede a Milano, da sempre si propone di rieducare e riabilitare i portatori di handicaps fisici e mentale mediante l’impiego del cavallo e di promuovere la pratica equestre a scopo ricreativo e sportivo, promuovere la ricerca scientifica nel settore, promuovere l’organizzazione e la diffusione della riabilitazione equestre in Italia, formare operatori specializzati nella terapia che usa come mezzo il cavallo.

Prendendo avvio dalla ipotizzata chiusura di alcuni ippodromi italiani per le ricadute che avranno su di essi i tagli imposti dal decreto “Salva Italia” Gentile lancia l’idea di riconvertire quelli destinati a chiudere trasformandoli in strutture d’eccellenza per ippoterapia. “Sarebbe – dice il vicepresidente dell’Anire, che è medico di professione – una gestione a costo zero attraverso l’impiego di strutture e animali già esistenti e la ricollocazione del personale da trasformare in addetti specializzati nel percorso sanitario riabilitativo con l’impiego del cavallo”.

Una soluzione che Gentile propone da anni, data l’importanza che ha l’ippoterapia per il recupero di disabili, tossicodipendenti ed ex carcerati, attraverso una apposita associazione nata nel 1986 e riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica. Una soluzione sostenuta da ben 12 proposte di disegni di legge, purtroppo fermi al parlamento, presentati per avviare una collaborazione dell’Anire con l’Unire (Unione per l’incremento delle razze equine, ente morale costituito presso il ministero dell’Agricoltura e delle Foreste).

“La nostra attività è riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità e dal ministero del lavoro – ricorda il medico – e oggi possiamo contare su 150 centri autogestiti nei quali l’ippoterapia da speranza ai malati e a chi cerca un’opportunità di riscatto in questa società”. “Il mio – continua Gentile – è un vero e proprio appello al Ministro dell’Agricoltura perché abbiamo un grande bisogno di dare impulso all’ippoterapia avviando una fattiva collaborazione con i proprietari degli ippodromi per trasformarli in centri d’eccellenza per il trattamento e il recupero di pazienti affetti da malattie che, come ormai è ampiamente dimostrato, ottengono risultati eccezionali con questo tipo di cura”. “Sarebbe – conclude Gentile – un modo fantastico per far sopravvivere gli ippodromi destinati a chiudere i battenti”.

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