Piano regionale rifiuti: il ‘no’ del Wwf

di Antonio Arduino

Alessandro GattoAVERSA. Il presidente regionale del Wwf, Alessandro Gatto, dice ‘no’ ai vertici della Regione Campania che si apprestano a varare il piano regionale rifiuti urbani …

… che, a suo avviso, avrebbe recepito “a parole” le osservazioni presentate da associazioni e soggetti autorizzati ma che “di fatto” non sarebbe stato modificato in alcun punto. “Si stanno commettendo ancora gli errori del passato – afferma Gatto – preferendo la propaganda delle scelte impiantistiche invece che avviare una politica coerente con il quadro normativo nazionale e europeo”. “Il piano proposto continua Gatto, facendo sue le parole del presidente nazionale del Wwf Leoni – è chiaramente in contrasto con le linee dettate dall’Europa e dal quadro nazionale quindi saranno inevitabili nuovi contenziosi e nuove emergenze, se non verrà modificato drasticamente”.“Il Wwf Campania sollecita l’assessore Romano e i consiglieri regionalia non licenziareun piano con tanti punti deboli, che – ammonisce Gatto – potrebbero decretarne una bocciatura europea”.

Perché non avvenga il Wwf regionale invierà le osservazioni al presidente Caldoro,all’assessore Romano, ai capigruppodel consiglio regionale anche se, come ricorda Gatto, le osservazioni presentate dal Wwf non hanno scalfito in nulla le intenzioni degli estensori del Piano, le cui ipotesi sono tutte censurabili. “La Regione continua a scegliere lo scenario di piano meno virtuoso, più impattante, più costoso, meno aderente alle politiche comunitarie, più ingessante a livello impiantistico, nell’insieme meno sostenibile a livello ambientale e sanitario. Un piano che, per altro, manca di una integrazione con il Piano dei rifiuti speciali”, aggiunge Gatto elencando i punti salienti di dissenso del Wwf.

“Il piano – continua Gatto – sceglie uno scenario in cui è evidente una manipolazione del concetto di sviluppo sostenibile, che significa ben altro che fare inceneritori. Vengono disattesi gli obblighi nazionali di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro quest’anno. Manca una qualsiasi previsione riguardo la prevenzione dei rifiuti, che dal 2014 diviene obbligatoria. Non è chiaro entro quale periodo dovranno entrare in funzione gli impianti, per quanto tempo, quando è prevista la dismissione, se e quando verrà riaggiornato”.

Come se non bastasse, Gatto evidenzia che il piano non è inquadrato con le politiche comunitarie rispetto agli obiettivi da raggiungere entro il 2020, viola la direttiva comunitaria e la normativa italiana in quanto inverte la gerarchia della gestione dei rifiuti, mettendo in ordine di importanza lo smaltimento e il recupero energetico rispetto alla prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e non da indicazione riguardo alla raccolta differenziata viene rispetto alla previsione di operare la raccolta delle frazioni carta, legno, vetro, plastica e metalli dal 2015. Infine, il piano presenterebbe così grosse lacune dal punto di vista scientifico che per il presidente regionale del Wwf non è da varare ma da rivedere e rifare.

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