NAPOLI. Dopo nove mesi di indagini, la procura di Teramo ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea. Chiesto il giudizio immediato per Salvatore Parolisi.
L’accusa a carico del militare di Frattamaggiore, unico imputato per l’assassinio della moglie Melania, originaria di Somma Vesuviana, è di omicidio pluriaggravato e vilipendio di cadavere. A rivelarlo il quotidiano “Il Centro”. Per gli inquirenti non ci sarebbero complici per il delitto del bosco di Ripe di Civitella, né oscuri retroscena legati alla caserma di Ascoli Piceno.
Stando al quotidiano, a Parolisi la procura contesta anche tre aggravanti: la crudeltà, il rapporto di parentela con la vittima e la minorata difesa alla quale Melania è stata sottoposta prima di essere uccisa con 32 pugnalate, nessuna delle quali è stata mortale, ma che nell’insieme l’hanno uccisa per dissanguamento.
Ora il gip, Giovanni de Rensis, avrà cinque giorni di tempo per decidere se accettare la richiesta del procuratore Gabriele Ferretti e dai sostituti Davide Rosati e Greta Aloisi. Tra laltro,qualche giorno fa, il giudice tutelare di Nola, in merito alla questione dellaffidamento della piccola Vittoria, figlia di Melania e Salvatore, aveva nominato tutore e protutore la nonna e il nonno materno della piccola di due anni. Stabilendo, inoltre, visite periodiche per i nonni paterni e la zia paterna.