Lo Uttaro, associazioni promuovono petizione popolare

di Redazione

 CASERTA. Stoccaggio rifiuti a Lo Uttaro: il ComER, Legambiente, LiberaMente Movimento Civico e OsservAzione promuovono una petizione popolare da inviare al sindaco di Caserta per impedire l’entrata in funzione dell’impianto.

Venerdì 6 gennaio appuntamento al “Caffè del Centro”, in via San Carlo, per firmare la petizione e sottoscrivere le cartoline postali con la richiesta all’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano di attivarsi per l’annullamento dell’autorizzazione del sito. I promotori dell’iniziativa invitano i cittadini a firmare la petizione popolare attraverso cui, intendono chiedere al sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, di emanare un’ordinanza per vietare l’entrata in funzione dell’impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi, autorizzato nell’agosto scorso dalla Regione Campania, nella già degradata area “Lo Uttaro”.

Nel corso del Consiglio comunale dell’8 novembre, le forze politiche decisero all’unanimità di opporsi al sito di stoccaggio, dando mandato al Sindaco di esperire tutte le iniziative giudiziarie per fermare la realizzazione dell’impianto.

“Ora, – invocano gli organi promotori della petizione – bisogna passare dalle parole ai fatti”. Questa la ragione per cui il comitato, le associazioni ed i cittadini vogliono dare, attraverso l’istituto della petizione popolare, un’ulteriore sollecitazione all’amministrazione comunale di Caserta, perché, attraverso l’emanazione dell’ordinanza di divieto, venga scongiurato l’ennesimo scempio del territorio casertano e tutelata la salute dei cittadini. Oltre alla petizione, sono state predisposte centinaia di cartoline da inviare all’assessore Giovanni Romano, con la richiesta di attivare le procedure presso il dirigente al ramo per arrivare quanto prima all’annullamento del decreto dirigenziale di autorizzazione del sito.

In una nota, i promotori spiegano le ragioni della petizione: “Il Comune di Caserta può bloccare subito la realizzazione del sito, sia rifiutando la concessione del decreto di classificazione di industria insalubre, necessario per l’entrata in funzione dell’impianto, sia attraverso l’emanazione di una ordinanza urgente del Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria del territorio, che vieti qualsiasi impianto di rifiuti nella zona. Il provvedimento troverebbe la sua giustificazione a causa del pesante livello di inquinamento delle matrici ambientali (e delle falde acquifere in particolare) per il quale è ancora oggi sotto sequestro la discarica di Lo Uttaro, e che ha portato nel 2010 all’emissione da parte dei comuni circostanti (San Nicola e Caserta), di due ordinanze, tutt’ora vigenti, di divieto dell’uso delle acque dei pozzi. A causa di tale situazione sono in corso, in tutta l’area, le attività propedeutiche alla bonifica, per la quale la Regione Campania ha stanziato la considerevole somma di 15 milioni di euro di provenienza comunitaria e lo stesso Comune di Caserta ha previsto nel programma triennale delle opere pubbliche la somma di 1.500.000 euro per la caratterizzazione dell’area vasta e di 1 milione per la bonifica dei siti inquinati. Sarebbe paradossale perciò se il Comune assistesse inerte alla realizzazione di un sito di stoccaggio inquinante proprio nel bel mezzo di un’area da bonificare”.

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