Gli auguri del sindaco De Angelis alla comunità

di Redazione

 CESA. In occasione della santa messa del 1 gennaio, il sindacoVincenzo De Angelisha tenuto un discorso augurale nella chiesa di San Cesario.

Il primo cittadino, a nome dell’amministrazione comunale, ha ripercorso le tappe salienti del mandato augurandosi che la cooperazione e la responsabilità civica continuino nel nuovo anno e siano le basi per la svolta del paese.

A tutti voi che siete qui, singoli e famiglie, associazioni, istituzioni civili, religiose e militari, – ha esordito De Angelis – giunga il mio augurio e quello dell’intera amministrazione comunale come auspicio di fiducia, di serenità, di amore e di speranza per il nuovo anno. Ringrazio il parroco Don Giuseppe Schiavone dell’invito rivoltomi e dell’occasione che mi offre per porgere a tutta la cittadinanza un breve saluto e visto che questo è l’ultimo anno che da sindaco saluto la cittadina vorrei fare una breve riflessione sul lavoro che abbiamo portato avanti in questi cinque anni. Volendo scegliere una parola per sintetizzare quest’esperienza quella è sicuramente ‘normalità’. L’obiettivo della nostra amministrazione è stato quello di rendere ‘normale e migliore’ un paese che fino a qualche tempo fa si trovava in enormi difficoltà”.

“Oggi– ha sottolineato il primo cittadino – posso dire con orgoglio che Cesa è un esempio da seguire per molte comunità vicine. Un Comune che per cinque anni è stato indicato come ‘virtuoso’ dal Ministero dell’economia e dell’Interno per la capacità di questa amministrazione di progettare il bene comune non limitandosi alla normale gestione ma puntando ad investimenti concreti in grado di cambiare il volto del paese. Oggi il nostro paese ha una vivacità culturale ed intellettuale che mancava da tempo, grazie ad un tessuto sociale in cui istituzioni ed associazioni si sono rese protagoniste di un processo di rinnovamento da tempo auspicato. Cesa non è più vista come terra di camorra, ma come una comunità fatta di persone perbene e laboriose, capace di coltivare le tradizioni, le passioni, ma soprattutto in grado di aprirsi agli altri e alle novità. Grazie alla Proloco, Cesa è il paese delle Grotte e del vino asprinio. Ma Cesa è anche il paese della Passeggiata ecologica di ‘Cesarinasce’, del ‘Muro dei sogni’ di Labor Mentis, della ‘Cesa-Ceccano-Cesa’ del club cicloamatori Fausto Coppi. Poi c’è questa bellissima chiesa grazie a don Peppino, ai suoi collaboratori e all’Azione Cattolica. Questo per dire che il successo, la crescita culturale di una comunità non è mai frutto del lavoro di un singolo ma dell’impegno e del contributo di tutti”.

“Di queste cose– ha aggiunto il sindaco – come cittadino e soprattutto come sindaco ne vado orgoglioso. Come sono orgoglioso, del fatto che siamo riusciti a progettare e realizzare importanti opere pubbliche, alcune già completate altre in fase di completamento. Ricordo piazzetta De Giorgi, l’ampliamento della Scuola Elementare con parcheggio e sala conferenza, l’ammodernamento e messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici, la metanizzazione del paese, la realizzazione del Cimitero. Per non dimenticare strade che si trovavano senza rete fognaria e illuminazione come Contrada Pupatella, via D’Annunzio, già completate e altre già affidate come via Matteotti, via Isonzo, via Arno e via Madonna dell’Olio. In questi giorni poi inaugureremo il Campo Sportivo, una struttura a disposizione dei giovani e meno giovani per consentire la pratica dello sport. Tutto questo senza gravare sulle casse del comune e sulle tasche dei cittadini. Oggi, consegno alle future generazioni un Comune più ricco, basti pensare all’acquisizione a patrimonio pubblico della seconda parte della Palestra del Fanciullo o della titolarità della Farmacia Comunale che tra qualche mese aprirà”.

“Tuttavia, oltre alle infrastrutture materiali abbiamo puntato a costruire anche quelle immateriali o culturali, investendo ingenti risorse sulle scuole per l’educazione dei giovani e per una loro migliore formazione. Ricordo il tempo pieno alla scuola elementare e media, o le tante attività pomeridiane ed extrascolastiche che hanno coinvolto i nostri figli. Inoltre, oggi il nostro paese può vantarsi di avere sul proprio territorio una sede distaccata di istituto superiore, che domani potrebbe diventare autonoma.L’educazione è l’avventura più affascinante e difficile della vita’. Ha scritto il papa Benedetto XVI nel Messaggio inviato alla 45 giornata mondiale per la Pace. ‘Educare- scrive il Papa – significa condurre fuori da se stessi per introdurre alla realtà, verso una pienezza che fa crescere la persona’. E noi abbiamo sempre creduto che la formazione e la conoscenza fossero la vera ricchezza di un paese. Un Nuovo Anno che si apre è, come ogni inizio, carico di attese, di desideri, di speranze”.

“La crisi che stiamo vivendo non ci deve spaventare, – ha concluso De Angelis – perché se non faremo prevalere gli egoismi e saremo capaci di recuperare quei valori fondanti della nostra comunità, come lo stare insieme, la solidarietà, la pace e l’amicizia, sicuramente supereremo questo momento difficile e usciremo dalla crisi più uniti e più forti di prima. Auguro vivamente che tutti possiamo trovare gli stimoli giusti per affrontare, con cuore aperto e spirito di solidarietà, il nuovo anno. Grazie don Peppino e ancora buon anno a tutti noi”.

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