WASHINGTON. In America è tempo di pulizie. Sì, perché, nonostante sia stata rinviata al Senato la votazione sulla legge contro la pirateria, i due colossi, Megavideo e Megaupload, dai cui siti finora era stato possibile vedere gratis film in streaming, sono stati chiusi dagli agenti americani dellFbi.
La federal bureau of investigation si è infatti scagliata contro la pirateria online, niente più download di file protetti da copyright. Unindustria, quella di Megavideo, che era stata in grado di mettere in difficoltà Hollywood e le sue strapagate stelle. Gli autori del visitatissimo sito sono stati dunque accusati di aver causato circa 500 milioni di dollari di danni ai detentori dei copyright, a fronte di un guadagno di circa 150 milioni.
In particolare, colui che ne è considerato il fondatore, Kim Schmitz, conosciuto anche come Kim Dotcom, è stato arrestato in Nuova Zelanda, nei pressi di Auckland, la notte prima del suo 38esimo compleanno. Le autorità neozelandesi hanno fatto irruzione nella sua lussuosissima casa da circa 30 milioni di dollari neozelandesi (18 milioni di euro). Schmitz si sarebbe barricato in casa, attivando una serie di misure di sicurezza elettroniche. Forzato lingresso, gli agenti si sono trovati di fronte allimputato armato, il quale però senza ulteriore resistenza si è lasciato ammanettare.Dallabitazione, come dimostra un video trasmesso dalla tv neozelandese, sono state portate viauna Cadillac rosa ed una Rolls-Royce, mentre sui conti correnti sono stati congelati circa8 milioni di dollari.
Nonostante la spettacolarità dellintervento delle forze dellordine, lazione non è particolarmente piaciuta ai regolari fruitori del sito né ai soci premium (una sorta di abbonati) che si sono scagliati contro la sua chiusura con appelli e gruppi anche su Facebook. Megaupload ha respinto tutte le imputazioni, dichiarando in un recente comunicato stampa infondate le accuse in quanto la maggior parte dei contenuti pubblicati è legale. Intanto, chiusi i due colossi, prosegue comunque il mercato di film pirata. In effetti, non è difficile trovare su internet siti che propongono file in streaming. Rimane solo da capire se lera di Megavideo sia davvero finita e chi sarà eletto suo successore.
di Achille Aurisicchio