Usa, reduce di guerra uccide una ranger e si suicida

di Redazione

Benjamin Colton BarnesSEATTLE. È durata tutta il giorno la caccia all’uomo in uno dei parchi più belli del nordovest degli Stati Uniti, il Mountain Rainer National Park, a 130 chilometri da Seattle, nello Stato di Washington.

Un luogo magico che in questi giorni di inizio d’anno è affollato dai turisti. A seminare il terrore è stato un veterano della guerra in Iraq che, dopo aver forzato un posto di blocco, ha sparato e ucciso una ranger, dandosi poi alla fuga nella neve e nascondendosi nel bosco portando con sé‚ più di un’arma da fuoco. La sua corsa però è finita in un fossato tra gli alberi, dove è stato ritrovato il suo cadavere. Resta ancora da chiarire la causa della sua morte.

La polizia già da martedì mattina aveva invitato tutti gli ospiti del parco a non muoversi dagli ostelli e dai rifugi della zona, e oltre cento persone erano rimaste per ore bloccate all’interno della riserva naturale. I turisti e le persone che lavorano nel parco erano stati poi poco alla volta evacuati, mentre le ricerche dell’omicida continuavano senza sosta.

L’omicida si chiamava Benjamin Colton Barnes, 24 anni, reduce della guerra in Iraq. Un vero e proprio “Rambo” abituato a resistere anche in condizioni estreme, ha spiegato la polizia, che nella sua auto aveva trovato diverse munizioni e un giubbotto antiproiettile. L’uomo era già ricercato per alcuni episodi di violenza, l’ultimo una sparatoria avvenuta nella notte di Capodanno a Skyway, località vicino a Seattle, nel corso della quale quattro persone sono rimaste ferite. Incappato in un posto di blocco all’interno del parco, Barnes lo aveva ignorato proseguendo la sua corsa. La pattuglia di ranger lo ha inseguito e fermato. Ma appena si è avvicinata, Margaret Anderson, 34 anni, madre di due figlie e da anni in servizio al Mountain Rainer National Park, è stata freddata da un colpo sparato dall’uomo che, sceso dalla sua auto, si è dato subito alla fuga tra i boschi. L’altro ranger della pattuglia, subito intervenuto per soccorrere la collega, non ha potuto fare altro che lanciare l’allarme.

Immediatamente tutti gli accessi al parco, vasto 368 miglia quadrate, sono stati chiusi e oltre 150 agenti sono stati mobilitati per dare la caccia all’omicida. Caccia nel corso della quale si è ricorso anche all’uso di un velivolo con sensori termici, risultato essenziale per individuare ore dopo il cadavere di Barnes semicoperto dalla neve.

Barnes, che nelle foto diffuse dalla polizia locale appare nel suo appartamento a torso nudo, pieno di tatuaggi e imbracciando due mitragliatrici, negli ultimi anni era stato più volte denunciato dalla madre di suo figlio per violenze domestiche. Non a caso il giudice gli aveva permesso di vedere il bimbo solamente due volte a settimana. I conoscenti raccontano come il giovane non si era mai ripreso dalla esperienza di guerra in Iraq dove ha prestato servizio dal 2007 al 2008.

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