Il Napoli si riscatta dalle deludenti prestazioni in campionato, batte l’Inter 2-0e vola in semifinale di Coppa Italia,dove incontrerà il Siena.
Vittoria, al San Paolo,nel segno del “Matador” Cavani. Ma tutta la squadra ha combattuto con tenacia e impegno, nonostante qualche elemento non fosse in piena forma.
L’Inter arriva in grande spolvero, con otto vittorie consecutive e una rimontafantastica che l’ha portata dal fondo classifica a ridosso delle tre top. Il Napoli, dopo le esaltanti notti Champions, è scivolato invece in prestazioni incolori come quella recente con il Bologna e il Siena, alle prese con i tormenti interni e con un Mazzarri che parla di “monte stipendi” dei calciatori facendo andare su tutte le furie più di un tifoso. Il quarto di Coppa Italia, quindi, è il momento della verità, per mettere la sordina a critiche e mal di pancia. Di turn-over non se ne parla neppure ed è la dimostrazione di quanto conti la partita del San Paolo. D’altronde, visto il distacco della zona Champions, la Coppa può rappresentare per il Napoli la scorciatoia per accedere all’Europa (sebbene solo Europa League). Match secco, dentro o fuori, senza fare calcoli o tattiche: chi vince prende il Siena, una semifinale non impossibile.
Gli azzurri guidati da Mazzarri tengonoZuniga bloccato sulla difesa e Hamisk – come già a Siena – sulla trequarti a dar man forte a Inler e Gargano. Nell’Inter ci sono le incursioni di Obi (sostituito dopo 45′ da Alvarez) che spalleggia il duo d’attacco Milito-Sneider. Partita bloccata, per un quarto d’ora non succede nulla, poi è Maggio a presentarsi solo davanti a Castellazzi che para di miracolo, deviando in angolo. Il Napoli alza il ritmo e tiene sotto pressione i nerazzurri. Al 18′ calcio di punizione perfetta dal limite calciata da Gargano, la palla sfiora il palo destro. Al 34′ allungo di Lavezzi a Cavani che entra in area e viene steso da Chivu: tra le proteste azzurre, Celi lascia correre. La partita diventa più tesa, con ripetuti falli. Al 40′ Aronica ha la palla del vantaggio, ma “passa” a Castellazzi che ringrazia. Si finisce il primo tempo con i nervi a fior di pelle.
Al 49′ è Cavani a soffiare la palla a Thiago Motta che, ingenuamente, lo stende in area: rigore nettissimo. Il Matador va sul dischetto e si fa perdonare l’errore di Siena: trasformazione e cinquantesimo gol di Edinson in maglia azzurra. Al 56′, Celi “grazia” Maggio che cintura Milito: furibonde proteste dei nerazzurri con il “principe” che passa davanti alla panchina azzurra e inveisce con Mazzarri. L’Inter spinge e al 60′ una punizione di Sneider viene respinta con i pugni in angolo da un attento De Sanctis. Un minuto dopo, l’olandese mette di nuovo i brividi alla retroguardia azzurri con una saetta di poco alta. Al 66′ l’Inter potrebbe passare con Alvarez che però spreca in malo modo.
Il Napoli esce dal guscio e con un contropiede orchestrato da Gargano e Cavani e concluso da Pandev dimostra ai nerazzurri che vuole vendere cara la pelle. Entra Zarate e va fuori Thiago Motta, è un’Inter a trazione anteriore. Ma è ancora Sneider all’80’ a tentare di bucare dal limite la difesa azzurra, fuori di mezzo metro. All’86’ Inter pericolosissima con Alvarez e Zarate, ma De Sanctis non si fa sorprendere, tra gli applausi del San Paolo.
I partenopeistringono i denti, i nerazzurri spingono con tutto l’organico, ma è Dzemaili a tentare il gol con un fendente deviato da Castellazzi. Si aspetta il fischio finale, ma arriva al 92′ il raddoppio, bellissimo, di Cavani che in contropiede, dribbla tutta la difesa nerazzura e mette in gol. E il Matador esulta sotto la curva.