ROMA. Giro di vite del governo sulle auto blu per gli organi costituzionali e gli enti locali, all’insegna del rigore e dell’austerity.
Con un decreto del presidente del Consiglio, presentato dal ministro Filippo Patroni Griffi, il governo ottempera ad un’ordinanza del Tar che chiedeva di intervenire in merito, convinto di poter così conseguire risparmi significativi. Una nota della presidenza del Consiglio, diffusa a Cdm in corso, ha informato dell’invio del decreto da parte del premier Mario Monti.
Il provvedimento non solo soddisfa la precedente ordinanza del tribunale amministrativo, tesa a estendere i tagli a organi costituzionali, Regioni e gli enti locali, ma scavalca anche quanto stabiliva il decreto precedente che imponeva l’utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne venga assicurata uguale efficacia, imponendo di fatto l’utilizzo dei mezzi pubblici a meno di necessità urgente.
Il presidente del Consiglio Mario Monti si legge pubblicata da Palazzo Chigi ha inviato al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) un decreto del presidente del Consiglio sull’utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni. Il presente decreto, su proposta di Patroni Griffi, ministro senza portafoglio per la pubblica amministrazione e la semplificazione, mira ad ottemperare all’ordinanza del Tar numero 4139 del 10 novembre 2011 che chiedeva il riesame del precedente decreto del 3 agosto 2011 in relazione all’esclusione dalla sua applicazione degli Organi costituzionali, delle Regioni e gli enti locali, nonché delle amministrazioni che utilizzano non più di una autovettura di servizio (articolo 1, comma 2, del precedente Dpcm).
Inoltre, – prosegue la nota diffusa da Palazzo Chigi – il presente decreto modifica il precedente laddove esso impone l’utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne venga assicurata uguale efficacia. Infine, viene eliminata la norma che concede alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell’acquisto o della presa in possesso di un’autovettura. Il Governo ritiene che le modifiche introdotte permetteranno di conseguire risparmi significativi nella spesa pubblica per le autovetture di servizio e di rappresentanza.