CASERTA. Beni per un valore complessivo di 65 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli a tre persone riconducibili al clan dei Casalesi.
Il provvedimento, emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a firma dei giudici Gabriella Maria Casella (presidente), Corinna Forte e Francesco Caramico DAuria, ha colpito tre imprenditori: Gaetano Iorio, 70 anni, di San Cipriano dAversa (Caserta), attualmente ai domiciliari per associazione camorristica, Pasquale Zagaria, 52 anni, fratello dellex superlatitante Michele Zagaria, anchegli detenuto, e Aldo Bazzini, 64 anni, di Solignano (Parma).
Pasquale Zagaria |
Aldo Bazzini |
Gaetano Iorio |
Iorio risulta essere un noto esponente della fazione dei Casalesi facente capo a Francesco Schiavone, detto Sandokan (attualmente detenuto), egemone nelle zone della provincia di Caserta e del basso Lazio. Grazie a questa sua piena affiliazione al clan, nel giro di pochi anni, ha avuto una rapida ascesa sotto il profilo imprenditoriale, sia nel settore delledilizia che in quello del calcestruzzo. Gli accertamenti patrimoniali posti in essere dalla Dia indicano un significativo incremento patrimoniale del nucleo familiare di Iorio, verificatosi in questi ultimi anni, subito dopo la cessazione degli obblighi imposti con il decreto applicativo della sorveglianza speciale, concretizzatosi nellacquisto di numerosi beni immobili e nella costituzione di numerose imprese, attive nel settore edilizio (ossia nel settore in cui per lungo tempo si è manifestata la sua appartenenza allassociazione camorristica), tutti intestati alla moglie e ai suoi figli.
Pasquale Zagaria, grazie al potere del fratello Michele, ha guadagnato allinterno dellorganizzazione criminale maggiori spazi operativi e ruoli di più elevata responsabilità, soprattutto nel controllo del reimpiego di denaro di provenienza illecita non solo nel circoscritto ambito territoriale campano, ma anche in altre regioni dItalia (in particolare Emilia Romagna e Lombardia), dove venivano rilevati significativi contatti con il locale tessuto imprenditoriale. In tale contesto spiccano le figure di Aldo Bazzini e del figlio Andrea, il cui rilevante patrimonio geneticamente connotato dal requisito della illiceità, ritengono gli investigatori, costituisce il frutto del reinvestimento delle cospicue risorse, di sicura provenienza illecita, del clan facente capo a Michele Zagaria e pertanto nella piena disponibilità di Pasquale Zagaria che, tra laltro, è il principale artefice della significativa locupletazione delle finanze dei Bazzini. Inoltre, Pasquale Zagaria conosce e si unisce in matrimonio con la figlia della convivente di Bazzini.
Nei confronti diIorio e Zagaria è stata disposta anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, rispettivamente per la durata di tre e quattro anni.
Alcuni dei beni |
sequestrati | ||
A Iorio sono stati confiscati i seguenti beni:
A Pasquale Zagaria e Aldo Bazzini confiscati: