Liberalizzazione, tassisti in rivolta: aggrediti i “crumiri”

di Redazione

 ROMA. Proseguono le proteste dei tassisti contro la liberalizzazione delle licenze decisa dal governo Monti continuano.

Venerdì, chiamando il 3570, una voce rispondeva: “Gentile cliente siamo spiacenti ma a seguito di un’assemblea spontanea dei tassisti non siamo in grado di assicurare il servizio”. Dopo i blocchi di giovedì alla stazione Termini e all’aeroporto di Fiumicino anche il 13 gennaio i parcheggi sono rimasti quasi vuoti. E in mattinata si sono verificate anche aggressioni dei conducenti in sciopero contro colleghi che, invece, volevano assicurare le corse: alcuni dei manifestanti urlavano “crumiri” all’indirizzo di altri tassisti.

I passeggeri in arrivo agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino non hanno trovato un taxi. Alla stazione Termini il parcheggio è rimasto deserto e le rare auto bianche che circolavano caricavano solo malati a e anziani. “Siamo costretti a prendere iniziative che vanno contro la nostra volontà” afferma Augusto Quartullo, capolista di “insieme per il 3570”. Ma in tarda mattinata la linea telefonica del 3570 viene ripristinata e da Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi parte l’appello: “Fermiamo la protesta”. Mentre il Garante degli scioperi sta comunque valutando l’ipotesi di una precettazione contro la rivolta dei tassisti.

Senza slogan, striscioni o bandiere circa duecento tassisti hanno tenuto un presidio in piazza Colonna, davanti alla galleria Sordi e soprattutto, di fronte a palazzo Chigi, sede del governo. “Siamo operai e ci rubano il lavoro” urlava uno di loro accusando il governo di prendersela sempre “con le fasce deboli” di questo paese. Un’altro alzava un cartello verso la sede del governo con la scritta “Mario Monti… Scialla!”.

C’è rabbia tra i tassinari: “Se raddoppiano le licenze non pago neanche le spese di gestione”, dicono “E la benzina quando la liberalizzano? Qui 8.000 famiglie finiscono sul lastrico”. Intanto il governo ha rimandato la discussione in aula sulle liberalizzazioni (prevista per oggi) al 19 gennaio. Ma i tassisti non demordono: “Chiediamo al governo Monti di aprire una trattativa, non siamo in un regime”

Quartullo lancia una proposta: “Al posto delle liberalizzazioni, sarebbe opportuno venisse applicato anche a Roma il modello taxi che c’è a Bologna e che consiste in turni flessibili, ovvero più taxi quando c’è più richiesta, e maggiore trasparenza”. Mentre Bittarelli spiega la richiesta di fermare la protesta in questo modo: “Prima del 19 il provvedimento sulle liberalizzazioni non andrà in consiglio dei ministri e il 16 ci sarà un’assemblea a Roma di tutti i tassisti italiani, fuori turno. Lì decideremo come continuare la mobilitazione”.

Ma sui social network dilagano gli interventi degli utenti arrabbiati per il disservizio. E dal sindacato Unica-Cgil taxi giunge un appello: “Pensiamo che sarebbe opportuno riprendere il servizio perchè il blocco ci danneggia e non fa che inasprire i toni”. Intanto la discussione del governo sulle liberalizzazioni è spostata al 19 gennaio.

Nello scalo Leonardo da Vinci gli unici taxi, in numero assai limitato si vedono nella zona partenze. Per il resto deserto. Lo stop è totale. I passeggeri sono imbufaliti. “Please where are the taxi?” è la domanda ricorrente rivolta da chi arriva al Terminal 1, poi, alla risposta, un gesto di sconforto. “Una pessima sorpresa – afferma adirato un imprenditore giunto da Milano – È legittimo manifestare, capisco le difficoltà della categoria, ma gli scioperi non possono essere selvaggi ed improvvisi: devono essere comunicati prima e si devono gestire con il rispetto degli utenti”. Parcheggi vuoti anche a Milano Linate.
La rabbia tra i tassisti si manifesta anche con le asssemblee spontanee ai loro parcheggi. Dopo la staffetta di protesta Bologna – Roma, giovedì molte auto hanno viaggiato in micro cortei con i clacson nel centro storico di Roma. A dieci giorni dallo sciopero nazionale cresce il malcontento per la data della protesta, considerata lontana. Le manifestazioni sono state comunque tenute sotto controllo dalle forze dell’ordine.

Alla stazione Termini i tassisti hanno fatto salire a bordo solo gli anziani e le persone dirette in ospedale. “Non siamo ancora in sciopero – precisano i tassisti – é una protesta fatta in concomitanza con l’assemblea in corso a Fiumicino contro le liberalizzazioni a cui stanno partecipando circa 3mila tassisti in tutta Italia”. “Vogliamo dare un segnale perché così ci ammazzano – dicono – garantiamo il servizio gratuito per gli anziani e chi va all’ospedale. I giovani possono prendere l’autobus”.

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