Mills, ammissibile la ricusazione chiesta da Berlusconi

di Mena Grimaldi

Berlusconi-MillsMILANO. L’istanza di ricusazione dei giudici milanesi presentata venerdì scorso dai legali di Silvio Berlusconi sul caso Mills è ammissibile.

A stabilirlo i giudici della Corte di Appello del Tribunale di Milano che ha ribaltato il parere, di poche ore prima, della procura generale che lo riteneva, invece, inammissibile. La Corte, ora, deciderà nel merito non prima di metà febbraio dopo avere fissato un’udienza camerale alle parti. Nell’istanza di ricusazione del collegio della decima sezione penale del Tribunale, l’ex premier,accusato di corruzione in atti giudiziari, sostiene che i giudici milanesi del processo Mills avrebbero considerato inutili le prove della difesa. Il Tribunale, inoltre, si sarebbeconvinto della “colpevolezza dell’imputato”soltanto attraverso gli elementi portati dall’accusa. L’ex premier era arrivato in tribunale molto presto.

Al vaglio c’erano il caso Unipol e le intercettazioni Fassino – Consorte. Ma l’udienza è slittata al 7 febbraio per dare spazio al processo Ruby, in corso in un aula al primo piano dello stesso tribunale. Motivo del rinvio, il timore del gup, Maria GraziaDomanico,che il processo Ruby venisse rinviato.

“Bastava rinviare di un paio d’ore il processo Ruby”, ha lamentato l’avvocato dell’ex premier,Niccolò Ghedini. Berlusconi, accusato di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio, sulla vicenda del passaggio di mano dell’intercettazione, all’uscita dall’aula non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Lo scorso 5 dicembre, per quanto riguarda il caso Unipol, il neo procuratore aggiunto, Maurizio Romanelli, aveva chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi, mentre la difesa il proscioglimento. Il processo sul caso Ruby, dove il Cavaliere è accusato di concussione e di prostituzione minorile, è stato invece rinviato al 10 febbraio prossimo. Dopo aver ascoltato oggi alcuni agenti della polizia giudiziaria, per la prossima udienza sonoprevisti gli interrogatori dei poliziotti che fermarono, il pomeriggio del 27 maggio 2010, la giovane Karima, segnalata per un furto, e la portarono in Questura.

Dalla prossima udienza, quindi, si entrerà nel vivo delle accuse rivolte all’ex capo del governo, in particolare quella di concussione, per le modalità con le quali la minorenne venne rilasciata quella notte e affidata al consigliere regionale lombardo, Nicole Minetti.

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