ROMA.Emessi due decreti di fermo per il duplice omicidio avvenuto a Roma, nel quartiere Tor Pignattara, lo scorso mercoledì, dove furono uccisi Zhou Zeng e la figlioletta Joy, di appena 9 mesi.
Si stringe, dunque, il cerchio intorno allefferato delitto che ha sconvolto non solo la comunità cinese in Italia. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di due maghrebini già conosciuti alle forze dellordine e, per questo, sono state già inviate alle varie questure italiane ed esteri gli identikit dei due presunti assassini. Uno dei due avrebbe circa 30 anni, con precedenti per rapina, ricettazione e per violazione delle leggi sull’immigrazione. Più giovane, invece, sarebbe laltro complice.
I due uomini sono stati individuati grazie a una serie di impronte e di tracce biologiche lasciate nella borsa della donna abbandonata in un casolare. Oltre alle immagini della videosorveglianza di una banca al Prenestino – dove la coppia ha abbandonato lo scooter Sh 300 usato per il duplice omicidio – che ha ripreso uno degli assassini in modo abbastanza chiaro. Pieni di tracce di Dna, anche i caschi lasciati nel casolare insieme alla borsa con i soldi. Il timore degli inquirenti, però, sembra essere una possibile fuga dei due allestero, aiutati da parenti o amici.
Con il trascorrere delle ore si rafforza l’ipotesi che i rapinatori non abbiano colpito a caso, ma che sapessero che quella sera Zeng avrebbe portato con sé moltissimi soldi e non soltanto l’incasso giornaliero del bar. Qualcuno, dunque, a conoscenza della abitudini di Zeng avrebbe potuto tradirlo. E non è affatto scontato che si tratti di un suo connazionale, dato che parecchi stranieri affidavano soldi a Zeng per il trasferimento allestero.