Usura, otto arresti tra Caserta e Benevento

di Redazione

 SAN FELICE A C. Maxioperazione delle compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise (Caserta) e Montesarchio (Benevento) che hanno arrestato otto persone nell’ambito su usura, estorsione e riciclaggio a danno di imprenditori.

In carcere sono finiti: Gennaro Ippolito, 42 anni, Angelo Ippolito, 46, Angelo Crisci, 31, Massimo Migliore, 36, Filomena Migliore, 49, Vincenzo Verlezza, 47. Ai domiciliari: Carmela Migliore, 32, e Mario Esposito, 38. Provengono tutti da San Felice a Cancello, cittadina del casertano al confine con la provincia di Benevento, e zone limitrofe.Le indagini, nell’ambito delle quali risulta indagato anche Domenico D’Ambrosio, 42 anni, di San Felice, hanno permesso di acquisire gravi indizi di reato nel confronti degli indagati, in un arco temporale compreso tra il 2000 e il 2010, per reati di usura, estorsione e riciclaggio, aggravati dall’utilizzo del metodo camorristico, a danno di vari imprenditori locali vessati dai sempre crescenti tassi usurai che, in alcuni casi, hanno raggiunto anche il 200%.

In particolare, gli investigatori hanno accertato l’esistenza di un’intensa attività usuraia ed estorsiva perpetrata con cadenza quasi giornaliera e caratterizzata da continue richieste vessatorie, da pressioni esercitate sulle persone offese, vittime di gravi e frequenti atti di violenza e di intimidazione, tali da porli in una condizione di paura e di totale soggezione. Il timore delle gravi ritorsioni minacciate e le enormi risorse finanziarie richieste a fronte dei prestiti elargiti hanno determinato un progressivo aggravarsi della situazione economica dei debitori, i quali, seppur inizialmente reticenti, a seguito delle indagini effettuate – che hanno consentito di acquisire elementi di accusa – hanno ammesso i fatti.

Effettuate indagini tecniche, quali intercettazioni telefoniche ed ambientali, e bancarie, che hanno consentito di accertare come nella consumazione dei delitti sia stato utilizzato il metodo mafioso, che ha costretto le vittime a subire e tacere.

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Un’operazione resa possibile grazie alla proficua collaborazione dei militari delle compagnie di Marcianise e Montesarchio, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che hanno dapprima individuato i rapporti esistenti tra le vittime e gli usurai (anche attraverso perquisizioni, sequestri, intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti e pedinamenti), e poi, dettagliatamente, ricostruito i prestiti elargiti e gli interessi usurai applicati ad ogni rapporto, attraverso un puntuale esame della documentazione bancaria confrontata con quella rinvenuta nel corso delle perquisizioni. Infatti, l’ordinanza di custodia cautelare ricostruisce le vicissitudini di sei imprenditori operanti tre la province di Caserta e Benevento, entrati da anni nel vortice dell’usura del sodalizio criminale.

Contestualmente, è stata data esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti degli indagati e dei componenti il loro nucleo familiare: si tratta di beni mobili ed immobili, otto società, due ditte individuali, dieci fabbricati, dieci terreni, quattro autoveicoli, disponibilità finanziarie, somme di denaro e altri beni per il valore di 359.360 euro (corrispondente agli illeciti profitti degli interessi usurari), per un valore complessivo pari a circa 5 milioni di euro.

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