Al RistoArt in scena Aldolà Chivalà

di Redazione

 SANT’ARPINO. Il RistorArt da Pio sull’onda del successo ottenuto nel 2011 per la grande proposta musicale rigorosamente scelta per il suo pubblico dal direttore artistico Pio Del Prete (al RistorArt da Pio si sono già esibiti artisti del calibro di Ciccio Merolla.

Il rapper napoletano la “Voce di Napoli” quella più vera e sincera.La voce di una città, Napoli, dove si confondono vittime e carnefici. La voce,quella,che ti arriva come un pugno nello stomaco a scuotere la coscienza da troppo tempo narcotizzata da un sistema che ci imprigiona con la nostra stessa complicità. Come non ricordare iDiversamenteRossi. Un gruppo della vicina Grumo Nevano. Impossibile non essere ipnotizzati dall’eleganza del vocalist Vincenzo Rossi).

Il noto locale di Sant’Arpino, saluta il nuovo anno conl’ennesima sorpresa. Giovedì, 5 gennaio, il palco del RistorArt, s’illumina con “AldolàChivalà”. Il progetto Aldolà Chivalà nasce nel 2009 dall’incontro tra Mauro Romano & Aldo Laurenza. Dopo svariati slam improvvisati in sessioni da studio Mauro riesce a mettere su nastro le liriche di Aldo vestendole di musica: elettronica, poesia e sample.

Il progetto Aldolà Chivalà nasce nel 2009 dall’incontro tra Mauro Romano & Aldo Laurenza. Dopo svariati slam improvvisati in sessioni da studio Mauro riesce a mettere su nastro le liriche di Aldo vestendole di musica: elettronica, poesia e sample con la forma classica della canzone. La lingua che prevale è il dialetto napoletano oltre ad alcuni brani in italiano con qualche riff vocale in inglese.

La parola slam, nel gergo americano, designa un impatto, una sberla; deriva dall’espressione ‘to slam a door’, letteralmente ‘sbattere una porta’. Questo termine è stato associato ad un genere di poesia orale (sonora e vocale) per il suo potere di catturare lo spettatore e ‘schiaffeggiarlo’ con le parole, con le immagini, al fine di scuoterlo, di emozionarlo.È un’arte che nasce dalla strada (come il rap ai suoi inizi)e crea un legame tra scrittura e performance, focalizzata sulla parola e realizzata con grande economia di mezzi.

È una poesia che mette in arte l’espressione popolare, declamatoria che è praticata nei luoghi pubblici (bar o altri luoghi associativi)sotto forma di testi quasi recitati, a ritmo serrato.Lo slam è considerato da molti come una delle forme più vive e rivoluzionarie della poesia contemporanea, una sorta di movimento a margine dei circuiti artistici tradizionali che, tra le altre cose, stabilisce un nuovo tipo di rapporto tra il poeta e il suo pubblico. Infatti, l’esistenza e il diffondersi dello slam dimostrano come la poesia non sia qualche cosa di vetusto e alieno alla società moderna ma, al contrario, qualcosa di indispensabile e più che mai vivente.

Come disse Mark Smith, il ‘creatore’ dello slam, ‘la poesia non è fatta per glorificare il poeta, essa esiste per celebrare la comunità’.I valori fondamentali su cui si basa lo spirito dello slam sono la parola, il pensiero, il dialogo, la polemica e la critica ma al tempo stesso la tolleranza e l’apertura all’altro.

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