Ambito C3, Tinto: “Basta con l’immobilismo”

di Mena Grimaldi

Antonio TintoAVERSA. In un’intervista concessa a Pupia.tv, il sindaco di Succivo Antonio Tinto chiarisce tutte le procedure che ha adottato sulla questione dell’Ambito C3.

“La ragione per cui l’Ambito C3 non è in grado di assicurare tutti i servizi del Piano di Zona 2010-2012 – ha spiegato Tinto – è data dalla sua mancata approvazione da parte della competente commissione regionale, che ne aveva chiesto l’integrazione in 13 punti e la risottoscrizione, da parte dei sindaci miei predecessori, dell’Accordo di programma e della Convenzione per ben tre volte (luglio 2010 – marzo 2011 – giugno 2011), pena la nomina del commissario ad acta.

PIANO DI ZONA. Appena insediato mi sono adoperato in tal senso, ho subito inviato le integrazioni tecniche e ho convinto sei miei colleghi a risottoscrivere gli atti richiesti. A tutt’oggi solo Casaluce e Teverola non lo hanno fatto. Senza queste due firme la Regione Campania non può approvare il Piano di Zona 2010-2012 e quindi non può accreditare le somme necessarie all’espletamento dei servizi”.

“NESSUNA INTERRUZIONE DEI SERVIZI”. Tinto smentisce la notizia secondo cui questa situazione comporta l’interruzione dei servizi dei budget di cura (Ptri), “in quanto – spiega – l’Asl è obbligata per legge ad assicurare comunque tali servizi come livelli essenziali di assistenza”. Sulla questione del comune capofila (finora era stato Succivo, poi, dopo la sfiducia a Tinto, almeno sulla carta sarebbe Casaluce, ndr.), Tinto precisa che “ancora oggi la Regione Campania e l’Asl inviano le loro comunicazioni e convocazioni presso il Comune di Succivo, per il principio della continuità amministrativa”.

Ambito C3, intervista a Tinto – VIDEO

LA NOMINA DI D’ANGELO.

Mentre sulla nomina del dottor Salvatore D’Angelo (suo parente, ndr.) a coordinatore, avvenuta il 29 giugno scorso, il sindaco atellano precisa: “Dopo aver esperito inutilmente i tentativi di ricondurre ogni mediazione entro l’irrinunciabile cornice di legalità – e questo varrà anche per il futuro, chiunque faccia il capofila – mi sono risolto in tal senso, come nelle mie prerogative, perché mi era imposto dall’articolo 8 del vigente regolamento d’Ambito. A tal proposito, chiarisco che le linee guida regionali allegate al decreto dirigenziale (numero 475 del 16 novembre 2011) hanno confermato ancora una volta che la figura del coordinatore d’Ambito va individuata nel dirigente apicale delle Politiche sociali del comune capofila. Dunque, questo varrà anche per il prossimo capofila. E per quanto riguarda Succivo questo ruolo è ricoperto dal dottor D’Angelo da 13 anni. Le questioni di parentela sono inconferenti. Lui svolge la funzione di coordinatore a titolo gratuito e col solo mandato di garantire la continuità amministrativa nelle more della soluzione di stallo in cui versa l’Ambito C3. Inoltre, ha svolto con onore e merito questo ruolo già nei primi quattro anni, facendo acquisire all’Ambito C3 la media di 150mila euro di premialità per ciascun anno del suo mandato. Mandato al quale ha rinunciato per dimissioni volontarie il 14 febbraio 2007”. “I verbali del coordinamento istituzionale – continua Tinto – nei quali si è tentato di costringermi a nominare intuitu personae quale coordinatore un esterno alla pubblica amministrazione – cosa che già il mio predecessore, professor Papa, si era rifiutato di fare per l’evidente illegalità – sono a disposizione di tutti. In essi e per missiva ho reso edotti gli altri componenti del coordinamento che la nomina di un esterno senza verifica obiettiva della disponibilità di personale interno alla pubblica amministrazione e senza bando pubblico, costituiva una violazione di ben cinque norme di legge di una circolare ministeriale e dell’articolo 8 del regolamento d’Ambito”.

COMMISSARIO AD ACTA. Nell’impossibilità di costringere i sindaci di Teverola e Casaluce a firmare la convenzione e l’accordo di programma, Tinto ha richiesto – come aveva già fatto il 28 giugno scorso – l’intervento della Regione Campania, invocando il commissariamento ad acta, cosa che la Giunta Regionale ha deliberato il 30 dicembre scorso con la nomina di Luigi Di Marco, magistrato contabile.

LOTTA “POLITICA”. “Per quanto riguarda la risoluzione delle questioni politiche, che non c’entrano nulla con il dovere che tutti abbiamo di assicurare i servizi, – spiega Tinto – il Comune di Succivo ha dimostrato la sua disponibilità al dialogo, presenziando alla riunione indetta dal Comune di Casaluce il 7 febbraio scorso. In quella sede non si è parlato minimamente dei punti tecnici all’ordine del giorno (cosa che avrebbe permesso di andare avanti), ma si è ancora una volta manifestato lo stallo politico ed il contrasto tra i Comuni che rappresentano la maggioranza della popolazione dell’Ambito (Succivo, Aversa e Sant’Arpino) e gli altri Comuni. Ad ogni buon conto Succivo ha accettato di buon grado (avendo già adottato atti ufficiali in Consiglio Comunale) la mediazione affidata alla Città di Aversa di ricomporre l’unanimità. A questa soluzione anche il Comune di Casaluce aveva aderito il 18 gennaio 2012, salvo nuovamente irrigidirsi nelle sue posizioni, arroccandosi dietro la pronuncia di due semplici ordinanze cautelari, che non hanno deciso ancora nulla nel merito”.

“I COMUNI RISPETTINO GLI OBBLIGHI”. Infine, per Tinto è necessario che “i sindaci, indipendentemente dalla questione del capofila, da risolversi per la via tracciata dal Comune di Aversa, adempiano a tutti gli obblighi tecnici (ivi compreso il versamento delle quote di compartecipazione nel fondo unico di Ambito), in modo da assicurare quanto prima l’approvazione del piano di zona 2010/2012 da parte della Regione Campania e per garantire quei servizi ai deboli che possono e debbono funzionare anche nelle more dell’auspicato accordo politico. Il Comune di Succivo è pronto a collaborare con il commissario ad Acta e a facilitargli il mandato ricevuto”.

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