Aversa (CE) – Ambito C3. Se Enzo D’Angelo, papà di Rossella che soffre della nascita, avvenuta sei anni fa, della forma più grave della Sma quella di tipo 1, definita sindrome di Werdnig Hoffmann, un malattia che mette a rischio la vita della piccola anche se solo ingoia la saliva e che la obbliga a respirare per mezzo di un tubo infilato nella trachea e a mangiare introducendo il cibo da una apertura praticata sulla pancia, aspettava risposte dal consiglio comunale chiesto dagli indipendenti Francesca Marrandino e Rosario Capasso per sviscerare i problemi che da mesi stanno bloccando l’assistenza sociosanitaria dovuta sia a sua figlia che ai cittadini ricadenti nell’Ambito C3 le ha avute.
La mozione proposta dai due autonomi, sottoscritta anche dai consiglieri Cecere, Gatto, Morra e Pellegrino che chiedeva perché tutti i progetti di assistenza domiciliare destinati a cittadini aversani anziani e diversamente abili, in particolare quelli destinati a Rossella, risultassero sospesi per mancato impegno da parte del Comune che, con la delibera di giunta 413 del 14/10/2011 aveva avocato a sé la responsabilità e l’onere di provvedere – in danno all’Ambito – ai loro servizi di tipo sociale per superare il blocco causato del perdurare della crisi operativa del C3, come detto, ha avuto risposta. A chi non fosse stato presente al Consiglio proponiamo quattro momenti del dibattito perché valuti la questione e gli interventi dei politici senza l’intermediazione del cronista, oltre a riproporre il servizio sul caso di Rossella. (05.02.12)
Ambito C3
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