AVERSA. I medici di famiglia lanciano lallarme sulluso del farmaco generico che larticolo 11 della legge numero 1 del 2012 vorrebbe, in pratica, sponsorizzare per consentire un risparmio sulla spesa farmaceutica legato al dato di fatto che il generico costa notevolmente meno del farmaco di marca.
La normativa varata dal governo Monti impone che il medico, nel prescrivere un farmaco, informi il paziente delleventuale esistenza in commercio di medicinali genericiche, essendo di uguale composizione in principio attivo, forma farmaceutica, via di somministrazione, modalità di rilascio e dosaggio unitario uguali, possono sostituire quelli di marca, permettendo al paziente una riduzione di spesa.
Di conseguenza, stando alla legge 1/2012, il medico deve aggiungere ad ogni prescrizione di farmaco la frase: “sostituibile con equivalente generico”, riservando la frase “non sostituibile” ai casi in cui sussistano specifiche motivazioni cliniche contrarie alluso del generico. Questo obbliga il farmacista, qualora sulla ricetta non risulti apposta l’indicazione della “non sostituibilità”, a fornire il medicinale equivalente generico avente il prezzo più basso, permettendo un ulteriore risparmio di spesa al paziente e di conseguenza allo Stato.
Nulla da dire se davvero i generici fossero equivalenti in tutto e per tutto ai farmaci di marca. Ma questo è solo teoria, in pratica non sempre le cose stanno così. E questo il senso dellallarme lanciato dai medici di famiglia aversani aderenti alla sezione casertana della Società Nazionale di Aggiornamento per i Medici di Medicina Generale.
In letteratura scrive lo Snamid in una nota diffusa alla stampa risultano differenze rispetto all’effettiva equivalenza di risposta clinica e sicurezza di tutti i prodotti tra loro sostituibili in farmacia. Vi sono evidenze di efficacia clinica tra farmaci equivalenti e originali di marca con brevetto scaduto, utilizzati nella cura di patologie cardiovascolari. Esistono anche evidenze di non conformità agli standard di alcuni farmaci autorizzati. Non scegliere nel momento prescrittivo con la dizione ‘farmaco non sostituibile’ un farmaco, sia esso generico o branded, significa ritenere clinicamente irrilevante tutta la bibliografia citata, con le inevitabili problematiche deontologiche (stiamo curando correttamente il nostro paziente?), e anche medico-legali.
Un’osservazione, questultima, che lascia spazio al dubbio che i farmaci generici non siano davvero tutti uguali e che aggiungendo alla prescrizione la frase sostituibile con equivalente generico che obbliga il farmacista a sceglierne uno a caso, applicando semplicemente il criterio del costo più basso, imposto dalla legge1/2012, possa determinare problemi anche gravi per la salute dellutente. Questo in nome delleconomia di spesa.
Dunqeu,per i medici di famiglia aversani aderenti allo Snamid diventa dobbligo apporre la frase non sostituibile, arrecando danno economico ai pazienti applicando il criterio che sia meglio spendere qualche euro in più che rischiare la salute, se non addirittura la pelle.