Beppe Marotta, intervistato da Radio Anchio, torna a parlare della situazione arbitrale e pone di nuovo sotto la lente di ingrandimento il calcio di rigore negato col Siena dopo le precisazionidi Braschi.
Ho voluto semplicemente richiamare l’organismo arbitrale a una maggiore attenzione sulle designazioni, credo sia mio dovere. – dice Marotta – Ho sempre assistito a designazioni di arbitri di esperienza per le prime della classe, non facevo riferimento a incapacità o malafede. Non mi ha convinto più di tanto la precisazione fatta da Braschi, io posso fare una metafora con i calciatori: se hai talento puoi giocare in una grande anche a 16 anni, quando invece hai un giocatore di media levatura deve fare esperienza in provincia e questo vale anche per gli arbitri. Certe partite richiedono grande esperienza e ci vuole un arbitro che sappia gestire situazioni non facili.
Il dirigente della Juventus vuole più attenzione per la preparazione arbitrale: Una finestra anche una volta al mese per confrontarsi sarebbe indispensabile. Oggi l’unica possibilità è quello di farlo attraverso i media e questo crea solo la cultura del sospetto. Noi abbiamo milioni di tifosi che chiedono alla società di tutelarsi. Buffon si è risentito perché l’arbitro gli ha chiesto se c’era un calcio d’angolo e poi ha deciso il contrario.
Marotta pensa alla sfida col Milan con Ibra in campo: Per quanto riguarda quello che è successo a San Siro non intervengo perché preferisco non entrare in queste dinamiche. Noi prepareremo la partita contro il Milan con la stessa attenzione e la prepareremo pensando alla presenza di Ibra. Posso dire che per casistica le squalifiche in genere in questi casi sono tra le 2 e le 3 giornate, ma non ci addentriamo in una valutazione di parte.
Le piccole sembrano essere il grande scoglio per il definitivo passo verso lo scudetto per la Juventus: Abbiamo pareggiato quattro volte contro club intermedi, non di prima fascia e dimostra le nostre difficoltà contro formazioni che si presentano arroccate e da parte nostra c’è difficoltà a scardinare le difese. Ma il nostro campionato è il più equilibrato in Europa, abbiamo una classe di allenatori tra le migliori al mondo e anche le piccole ti mettono in difficoltà.