Le indagini sul calcioscommesse continuano. Oggi, riguardo al polverone alzato dallo scandalo ha parlato Maurizio Beretta, presidente della lega Serie A, …
…in occasione di un convegno tenutosi a Roma e organizzato direttamente dalla Lega Pro: Servono regole strette, chirurgiche, bisogna individuare bene le responsabilità, senza fare di tutta un’erba un fascio. Il calcioscommesse è un attacco alla Lega stessa che deve salvaguardare il valore assoluto del fenomeno calcio. Noi siamo la parte lesa e per questo chiediamo la certezza delle responsabilità individuali. La colpa oggettiva in taluni casi e’ servita, ma in altri danneggia le società, già penalizzate dal comportamento di qualche tesserato. Penso si possa lavorare su questo tema in maniera costruttiva per colpire i responsabili.
Beretta è del parere che si dovrebbe cambiare latteggiamento della legislazione: Dovrebbe essere snella. Non serve un modello rigido piuttosto servono declinazioni elastiche e flessibili. Si deve prendere atto che il grande calcio della Serie A e non soloè un unicum nel panorama sportivo e nel tessuto sociale del paese.
Questo in relazione alla legge 91, su cui il presidente della Lega Seria A dice: Ci vuole un forte ripensamento della legge 91, a quel tempo non c’erano i telefonini e se guardiamo al nostro mondo non c’erano le tv a pagamento. L’accordo collettivo della Serie A dimostra che innovare è possibile. La riscrittura di questa legge ci può dare l’innovamento che serve. C’è la necessità di un forte balzo in avanti, che sia premessa e convinzione di adeguarsi ai tempi e alle regole del gioco. Un ritrovato accordo delle leghe nella federazione può essere un meccanismo che rafforza la federazione e assicura la spinta da parte di soggetti che condividono responsabilità di investimenti.