ROMA. E morto, alletà di 97 anni, il professor Renato Dulbecco, Premio Nobel della medicina nel 1975 per le scoperte sulle interazioni fra virus tumorali e il materiale genetico della cellula.
A confermarlo il presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais. Nato a Catanzaro nel 1914, dopo una laurea in medicina ottenuta nel 1936 e studi di fisica, Dulbecco nel 1947 lascia lItalia alla volta degli Stati Uniti, chiamato da Salvatore Luria allUniversità di Bloomigton, nellIndiana. Qui Dulbecco studia nei fagi, virus batteriofagi, i meccanismi cellulari che riparano il Dna, quando è danneggiato da radiazioni. E poi professore ordinario al California Institute of Technology. Nel 1955 isola il primo mutante del virus della poliomelite, che servirà a Sabin per la preparazione del vaccino. Nel 1960 inizia ad interessarsi della ricerca oncologica.
Nel 1972 si trasfisce dagli Stati Uniti a Londra, allImperial Cancer Research Fund, per continuare gli studi di oncologia. Per questi studi nel 1975 gli viene conferito il Premio Nobel, insieme con David Baltimore e Howard Temin. Ritorna negli Stati Uniti, al Salk Institute di La Jolla, in California. E del 1986 la proposta fatta da Dulbecco (allargata poi a tutto il mondo come progetto di collaborazione internazionale) di costruire la mappa del genoma umano.
Nel 1999 accetta linvito a condurre il Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio, devolvendo il compenso a favore del rientro in Italia di cervelli fuggiti allestero. Uniniziativa simbolica che ancora oggi prosegue nel Progetto Carriere Dulbecco promosso da Telethon.