Cellulari e tablet, frode fiscale da 240 milioni tra Italia e Romania

di Redazione

Guardia di Finanza ROMA. Telefoni cellulari, tablet e computer per 1,2 miliardi di euro venduti in centinaia di negozi dopo essere stati ripuliti dell’Iva per un valore di 240 milioni.

Ben 400 gli uomini della Guardia di Finanza che hanno effettuato 150 perquisizioni simultanee negli uffici e nelle abitazioni dei creatori di una mega truffa con evasione fiscale organizzata, a Roma e Napoli, attraverso una società costituita in Romania.

L’operazione “Transilvania” ha preso corpo negli ultimi giorni dopo mesi di indagini avviate dai finanziari del colonnello Fabio Massimo Mendella, con il coordinamento del sostituto procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, del pool reati finanziari. Dalle indagini è emerso che due famiglie, una romana e una napoletana, avevano messo in piedi un sistema “carosello” con un vorticoso giro di fatture false tra società che non pagavano l’Iva scambiando le fatture tra di loro. 40 le perquisizioni a Napoli, 20 a Salerno altrettante a Roma ma anche a Ravenna, Bologna, Vibo Valentia, Modena.

La frode permetteva di mettere sul mercato una grande quantità di materiale elettronico e per la telefonia a prezzi scontanti almeno del 20%, cioè il valore dell’Iva. Le Fiamme Gialle ora stanno ricostruendo la fitta rete commerciale alla ricerca dei effettivi beneficiari delle fatture e a quel punto scatteranno le verifiche fiscali anche nei negozi.

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