ISOLA DEL GIGLIO. Individuati quattro corpi nella parte sommersa della Costa Concordia, naufragata davanti allIsola del Giglio il 13 gennaio.
Tre sono stati recuperati dal ponte 4 della nave: tra questi la piccola Dayana Arlotti, 5 anni, di Rimini, oltre a due donne e un uomo. Finora mancavano all’appello 15 persone. Dayana si trovava in crociera con il padre, Williams Arlotti, 36 anni. Quella vacanza per il Mediterraneo doveva essere un momento di gioia e ritrovata felicità. Il sapore dolce del premio alla fine dei mesi difficili della lunga convalescenza per un doppio trapianto di organi subito da Arlotti, che soffriva di diabete.
Padre e figlia si erano imbarcati venerdì 13 gennaio a Civitavecchia insieme alla compagna di Williams, Michela Maroncelli, 32enne di Villa Verucchio, lunica dei tre riminesi a salvarsi. Williams, Dayana e Michela si trovavano dalla parte dove la gente si è salvata, poi li hanno fatti andare da quella che poi ha iniziato a inclinarsi. Se ne sono accorti e sono tornati indietro: la bimba è scivolata, il babbo con lei.
La mamma di Dayana, Susy Albertini, ex moglie di Arlotti, fino allultimo ha sperato di riabbracciare la figlia, nonostante ormai fossero del tutto improbabili le possibilità di trovarla viva.
Intanto, la procura di Grosseto ha iscritto altre persone nel registro degli indagati. Oltre ai nomi già noti del comandante Francesco Schettino e del suo vice in plancia Ciro Ambrosio,ci sono quattro ufficiali della nave e tre dipendenti della Costa Crociere. I reati contestati sono omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorità marittime. La compagnia ha espresso fiducia e solidarietà ai nuovi indagati e rinnova la fiducia nella magistratura, dicendosi certa che verrà confermata la professionalità dellazienda e la capacità delle sue persone.