ROMA. Con 264 voti favorevoli e 211 contrari, la Camera ha dato il via libera alla norma che introduce la responsabilità civile dei magistrati.
Sull’emendamento, che riprende uno dei punti della riforma della giustizia dell’ex ministro Guardasigilli Angelino Alfano, approvata dal cdm del governo di Silvio Berlusconi, la Lega ha chiesto e ottenuto il voto segreto. La norma prevede che il magistrato risarcisca chi è stato danneggiato da un suo errore commesso per dolo o colpa grave. Ad oggi, in caso di errore accertato, il risarcimento è a carico dello Stato.
Ma lemendamento presentato dal leghista, Gianluca Pini, e approvato oggi dallAula di Montecitorio, e sul quale il governo aveva dato parere contrario, fa discutere non poco. Subito dopo il voto, la prima ad intervenire è stata Paola Severino, ministro della Giustizia. Il Parlamento ha votato ed è sovrano ha commentato la Severino – ma confidiamo che in seconda lettura si possa discutere qualche miglioramento perché interventi spot su questa materia possono rendere poco armonioso il quadro complessivo.
Dura anche la reazione del Pd. Per la capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Donatella Ferranti, si tratta di una norma che se non verrà corretta dovrà subire il vaglio della Corte costituzionale. Una norma commenta la Ferranti, che avalla la tesi di un giudice burocrate e impaurito. Ho paura si legge in una nota a firma del leader dellIdv, Antonio Di Pietro che questa volta, dopo vent’anni, non ci sarà solo una Mani Pulite giudiziaria, ma una nuova Mani Pulite del popolo che alzerà i forconi. Mentre il Paese brucia conclude lex pm dentro la Camera si è commesso l’ennesimo delitto. Infatti è stata approvata una legge che, al tempo stesso, è una vendetta e un ammonimento nei confronti dei magistrati.
Dura anche la reazione dell’Associazione nazionale magistrati. La norma è con tutta evidenza un tentativo di intimidazione nei confronti della magistratura, ha affermato il segretario dell’Anm, Giuseppe Cascini. Una norma incostituzionale, una mostruosità giuridica che ha come unico effetto quello di intimorire il giudice e di indebolire la tutela dei diritti e che il Senato dovrà cancellare. Registriamo con preoccupazione l’approvazione di una norma incostituzionale, che non ha paragoni in nessun ordinamento democratico del pianeta.