MADDALONI. Ennesimo duro colpo inferto alla criminalità locale dai poliziotti del commissariato di polizia di Maddaloni, diretto dal vicequestore Luigi Pecchillo, e dagli agenti della sezione investigativa agli ordini del sostituto commissario Vito Esposito.
A cadere nella rete dei poliziotti è stato Michele Gagliardi, 20 anni, figlio del più conosciuto Antonio Gagliardi, detto Fanalino. Le indagini partono da una segnalazione confidenziale ricevuta dagli inquirenti secondo cui in via Feudo 54, comprensorio di case popolari di Maddaloni, ad alta densità criminale, era sorta una fiorente attività di spaccio di cocaina, posta in essere dagli appartenenti alla famiglia “Gagliardi”.
Per meglio delineare la dedizione dei componenti della famiglia Gagliardi con lo spaccio di sostanze stupefacenti, gli inquirenti evidenziano che la madre di Michele Gagliardi, il 5 aprile 2011 si recava in visita al marito, Antonio Gagliardi, detenuto nel carcere di Secondigliano per associazione per delinquere finalizzata proprio allo spaccio di stupefacenti, ed aveva pensato di approfittare dell’occasione per rifornirsi di droga a Scampia. Antonietta Bernardi, 43 anni, nella circostanza agli arresti domiciliari per lo stesso reato del marito, autorizzata ed accompagnata dal compagno della figlia minore, un 19enne, si recava a far visita al marito al carcere. Dopo il colloquio si dirigeva al lotto T/A di via Bakù ma tale atteggiamento veniva notato da personale del commissariato di Napoli-Scampia che, dopo un breve appostamento, procedeva al controllo dei due. Proprio la Bernardi nascondeva sotto il giubbotto 30 dosi di cocaina che, spontaneamente, consegnava alla polizia, venendo poi tratta in arresto insieme al 19enne.
Successivamente, il 29 ottobre scorso, a seguito di una segnalazione telefonica, il cui interlocutore riferiva che uno spacciatore di cocaina in via Feudo 54 lo aveva minacciato, all’esito di una compravendita di stupefacente non andata a buon fine con una pistola, procedeva all’arresto del fratello minore di Michele Gagliardi, O.G., poichè trovato in possesso di una beretta calibro 7,65 e relativo munizionamento.
Michele fece il suo debutto alle cronache allorquando nel luglio 2010 i carabinieri del locale nucleo radiomobile lo arrestavano unitamente ad Antonio Raucci, 34 anni, con le accuse di furto dauto aggravato in concorso, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e danneggiamento di beni dello Stato.Ritenuta veritiera la segnalazione ricevuta, gli uomini dellInvestigativa di Maddaloni predisponevano nei giorni passati un’attività di monitoraggio della zona e più volte si procedeva al controllo proprio di Michele Gagliardi, il quale si intratteneva senza evidente motivo, in quella zona, di sovente, in compagnia di altri pregiudicati.
Verso le 17 di sabato 11 febbraio, la fonte segnalava Gagliardi in strada, precisamente dinanzi al portone della palazzina denominata degli “Sposini”, intento a spacciare. Si attuava un attento servizio di appostamento ed effettivamente, verso le ore 17.30, si poteva notare il ventenne che sostava effettivamente nei pressi di quel portone con fare guardingo. I poliziotti, non potendo perdurare nella posizione distante dal luogo di spaccio, circa venti metri, stante la toponomastica della zona che poco si presta a celare la presenza delle forze dell’ordine, decidevano di procedere al controllo di Gagliardi. Pertanto, a bordo di due auto-civetta ci si avvicinava al luogo ma il giovane, accortosi della presenza degli inquirenti, con mossa fulminea entrava all’interno dello stabile, chiudendosi il portone alle spalle e scappando per le scale. Veniva subito inseguito e bloccato sulla prima rampa di scale.
Durante la fuga Gagliardi si disfaceva di un pacchetto di sigarette “Diana” rosse che veniva contestualmente rinvenuto e al suo interno venivano ritrovati 10 contenitori in plastica per pietrine di accendini contenenti sostanza in polvere di colore bianco a presunto effetto stupefacente più un’altra dose di presunta sostanza stupefacente contenuta in una confezione in cellophane termosaldata. Si procedeva ad un’immediata ispezione dei luoghi che sortiva esito positivo, in quanto occultata all’interno di una nicchia contenente un contatore elettrico, posta lateralmente al portone d’ingresso dello stabile, ove sostava durante l’attività Gagliardi, il cui sportellino risultava aperto, si rinveniva una busta contenente ulteriori 35 dosi di presunto stupefacente identiche a quelle trovate all’interno del pacchetto di “Diana” rosse di cui si era disfatto il prevenuto all’atto del tentativo di fuga.
Alla luce di quanto accertato, il ventenne veniva tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, così come stabilito dal sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Emanuela Persico, rinchiuso a disposizione nella casa circondariale di San Tammaro.