Brancaccio cita Vasco: “Eh già, io sono ancora qua”

di Redazione

Angelo BrancaccioORTA DI ATELLA. “Eh già, io sono ancora qua”. Il sindaco di Orta di Atella, Angelo Brancaccio, citando Vasco Rossi, chiude con una battuta il suo intervento al termine del consiglio comunale di sabato mattina nel corso del quale è stata respinta la mozione di sfiducia presentata da una parte della minoranza.

Già, perché il leader dell’opposizione e del Pdl, Domenico Damiano, si è astenuto, dissociandosi da questo modo di fare politica. “Ringrazio il consigliere Damiano per la maturità dimostrata questa mattina, pur sapendo che questo gesto – ha spiegato Brancaccio – gli costerà nel futuro prossimo una serie di attacchi da parte dei suoi compagni di viaggio sino a questo momento”.

Ma quello di Brancaccio è un intervento in cui valutazioni di tipo politico si mescolano ad altre di natura amministrativa. “In politica, c’è un tempo per tutto – ha sottolineato Brancaccio – ebbene, vista la delicata fase che stiamo vivendo, in Italia e nella nostra provincia, posso, sicuramente, dire che questo è il tempo della responsabilità, in cui ognuno si deve assumere la sua con comportamenti che siano rispettosi verso la collettività”.

Brancaccio sottolinea che l’atteggiamento tenuto dalla minoranza, non risponde, sicuramente, a queste caratteristiche. “Dicono che i nostri provvedimenti sono illegittimi e ci denunciano alle autorità competenti. Fanno bene a farlo e continuassero pure – ha detto – ma dove sono le loro proposte? Dove sono le soluzioni ai problemi di Orta di Atella? Come si affronta la questione urbanistica? Come si riduce la pressione fiscale? Su queste questioni solo accuse nei confronti del sottoscritto e nulla di concreto. Come amministrazione abbiamo messo in campo delle soluzioni che ci stanno dando delle risposte con una riduzione della pressione fiscale sui cittadini, con un miglioramento della raccolta differenziata che è passata dal 16% della gestione commissariale all’attuale 41, in poco meno di due anni”.

Il sindaco pone l’accento sulla questione urbanistica sbandierata a modi spauracchio da Udc e Pd. “L’invocare la commissione d’accesso e l’intervento di commissari, significa accelerare il provvedimento della confisca che, forse, è ancora più pericoloso di quello degli abbattimenti, per i quali è in corso, da parte della Regione un ragionamento teso all’adozione di una sanatoria – ha detto Brancaccio – gli ortesi devono sapere che la confisca è un atto che priva i cittadini della propria casa e la rende patrimonio comunale. E’ un atto che non consente di tornare indietro. Noi abbiamo messo in campo gli strumenti per evitare che tutto questo accada”.

Grande commozione in sala consiliare quando Brancaccio ha ricordato un grande della politica atellana, l’ex sindaco Mimì Villano. “Villano diceva che le appartenenze ideologiche si superano nell’interesse dei cittadini ortesi. – ha detto il primo cittadino – Ringrazio la mia maggioranza per avermi permesso di realizzare questo grande progetto”.

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