AVERSA. Strappo compiuto, come da copione, in casa Udc. Lassessore Pasquale Diomaiuta, si dimette dal partito e, conseguenzialmente, lo fa anche da assessore con la riconsegna delle deleghe al bilancio e alle finanze al sindaco Ciaramella.
Da parte sua, il primo cittadino, tenuto conto della situazione venutasi a creare lo rinomina qualche istante dopo, non più come politico, ma come tecnico. Si consuma, così, lo strappo che era stato pronosticato con Diomaiuta, contrario al diktat del presidente Zinzi che ha imposto di rompere lalleanza con il Pdl dopo dieci anni di amministrazione unitaria. Laltro assessore in quota Udc, Romilda Balivo, ha rimesso la delega nelle mani dei responsabili del partito che, quasi certamente, dovrebbe ufficializzarle nella giornata di lunedì.
Sempre nellUdc, Privitera, Morra e compagni sono tornati dallappuntamento casertano con il presidente Zinzi con i musi lunghi. Commenti ufficiali non ve ne sono stati, ma, da indiscrezioni, si è appreso che il padre padrone dellUdc casertano avrebbe cercato di imporre anche il candidato a sindaco. Si tratterebbe del consigliere regionale Giuseppe Sagliocco che, a questo punto, dopo lappuntamento elettorale potrebbe entrare organicamente nellUdc. Ma la proposta di Zinzi avrebbe ricevuto un netto diniego dei seguaci aversani di Pierferdinando Casini.
Di seguito, riportiamo integralmente la nota che lassessore Diomaiuta ha inviato ai segretari nazionale, regionale, provinciale e comunale dellUdc.
Nellimminenza delle elezioni amministrative, bisogna constatare, con rammarico e delusione, la crisi dei partiti, che, anziché impegnarsi ad elaborare, con il consenso degli organi dirigenti e la partecipazione diretta e democratica degli iscritti, piattaforme politico-programmatiche, dedicano le loro energie a porre in essere vecchi e sorpassati tatticismi, al fine di conseguire incerti ed effimeri vantaggi numerici.
La crisi è resa ancora più emblematica dal fiorire di liste civiche per iniziativa di personaggi che hanno assunto posizioni critiche allinterno del partito di appartenenza e di altri personaggi che, in modo autoreferenziale, dopo silenzi durati per lintera consiliatura, sentono lirrefrenabile bisogno di avanzare proposte politiche prive di un qualsivoglia riferimento alla realtà della nostra comunità e di fissare obiettivi che non tengono conto dei limiti di bilancio, per le ridotte risorse finanziarie. Questo è lo sconfortante quadro politico nel quale maturano, purtroppo, fenomeni di antipolitica, che mettono in discussione la legittimazione stessa dei partiti, nei confronti dei quali la fiducia dei cittadini non è scesa mai a livelli così bassi.
I partiti dovrebbero preoccuparsi di non snaturare il carattere proprio delle elezioni amministrative, dalle quali dovrebbe scaturire la classe dirigente in grado di far fronte ai bisogni di ogni singola comunità nel miglior modo possibile. Il leader dellUdc, Casini, in una recente trasmissione condotta dalla giornalista Gruber, ha chiaramente riconosciuto unautonomia territoriale per le elezioni amministrative, indipendentemente dallevolversi della situazione politica a livello nazionale.
Nella città di Aversa lUdc, insieme al Pdl, ad altri partiti e ad alcune liste civiche, ha avuto la corresponsabilità politico-amministrativa per ben due consiliature. I rapporti con tutti gli alleati della coalizione sono stati leali e corretti. In particolare, nellultima consiliatura, il Pdl ha riconosciuto sempre il ruolo dellUdc quale terza forza politica sancita dalle elezioni amministrative dellanno 2007, nonostante la fuoriuscita di due consiglieri comunali Udc, nei confronti dei quali la Direzione Provinciale, sebbene sollecitata dalla sezione di Aversa in più occasioni, non ha adottato alcun provvedimento.
Gli assessori dellUdc hanno assunto ruoli importanti nelle giunte Ciaramella e si sono distinti per il loro impegno e per i risultati ottenuti. In particolare, lassessore al bilancio è riuscito, nelle due consiliature, a far rispettare il patto di stabilità, tranne nellanno 2007, nel quale lassessore ha operato soltanto negli ultimi mesi.
A livello provinciale i rapporti tra Udc e Pdl si sono, purtroppo, deteriorati. Il puro e semplice invito agli assessori Udc di Aversa di dimettersi costituisce una banalizzazione del dibattito politico e una risposta strumentale alla rottura a livello provinciale. Il Pdl e lUdc, a livello provinciale, avrebbero dovuto mostrare una maggiore capacità di dialogo ed un vivo e più intenso impegno a ricercare punti dincontro piuttosto che di disunione. La richiesta di dimissioni dei due assessori Udc, priva di qualsiasi valido motivo, costituisce un atto di violenza e di prevaricazione, che offende la dignità degli assessori stessi ed il loro lavoro nella pluriennale attività politico-amministrativa.
La politica, quella vera, non può non riconoscere la necessità di salvaguardare la storia personale dei singoli assessori e non può decretarne la morte civile per oscuri ed incomprensibili interessi partitici. Se, invece, si vuole sostenere la prevalenza dellaspetto politico su quello amministrativo della competizione elettorale, bisogna avere, da parte degli organi dirigenti dellUdc, il coraggio e lonestà intellettuale, previo un ampio, approfondito e condiviso dibattito politico a tutti i livelli, di disdire complessivamente la collaborazione con il Pdl, senza dare, così limpressione di agire in modo estemporaneo, personalistico e per niente lungimirante, essendo emerse, in questi ultimi giorni, prospettive di possibili intese con il Pdl a livello nazionale.
Daltra parte, le dichiarazioni, pubblicate su Il Mattino del 6 marzo scorso, dellonorevole Cesa, che dice testualmente: Con Cesaro nel 2009 abbiamo fatto un accordo e noi gli accordi siamo abituati a rispettarli. La crisi? Sia loccasione per rilanciare il programma, ci inducono a porci questa semplice domanda. Perché gli accordi non devono essere rispettati anche a Caserta? Questa nota viene trasmessa nella speranza di svelenire lattuale situazione politico-amministrativa e di dare un contributo per creare le migliori condizioni a che lUdc ripristini rapporti dintesa e di collaborazione con il Pdl, suo naturale alleato nel passato e, come è auspicabile, nel futuro.