Disabilità, in campo “Democrazia e Territorio”

di Redazione

Democrazia e TerritorioAVERSA. Mentre gli altri partiti e movimenti sono impegnati in trattative per decidere chi sarà il candidato sindaco, proseguono gli incontri di “Democrazia e Territorio” con il mondo dell’associazionismo e i cittadini.

Il movimento guidato da Antimo Castaldo ha incontrato una quindicina di persone diversamente abili pronti a riunirsi in un’associazione nella zona nord di Aversa. Accompagnati da Pasquale Gnasso, giovane attivo nel mondo della disabilità, Graziella Mazzoni, Ferdinando Tavasso, e dallo stesso Castaldo, hanno ascoltato la voce di persone che ogni giorno devono affrontare le difficoltà di una città come Aversa, assolutamente invivibile per chi è costretto a stare seduto su una carrozzella.

Dall’assenza di assistenza domiciliare, alle barriere architettoniche, dal distacco delle istituzioni, ad una città coperta solo di strisce blu e pochissimi posti riservati ai portatori di handicap, sistematicamente occupati. Sono questi alcuni dei problemi messi in luce nell’interessante confronto, con tanto di proposte per la loro soluzione. Nell’ascoltare ed apprezzare la partecipazione attiva da parte delle persone presenti all’incontro, Ferdinando Tavasso ha sottolineato come “la prima cosa di cui ogni Comune deve interessarsi sono i servizi alla persona. Non a caso – ha proseguito il sociologo e dirigente pubblico nel settore dei servizi sociali – sono stati inseriti come primo punto nel nostro programma. Sono, quindi, una priorità. Il problema è che, per i nostri amministratori, questi non sono servizi, diritti di una persona, ma sono elargiti come una forma di carità. Non credete mai quando vi dicono che non ci sono soldi. I soldi ci sono, solo che vengono spesi male ed in funzione di una politica clientelare e di puro assistenzialismo. Non bisogna mai stancarsi di associarsi – è stato l’accorato consiglio di Tavasso – e creare una rete con altre associazioni presenti sul territorio”.

Nel prendere la parola, Castaldo, candidato alla carica di sindaco per Democrazia e Territorio alle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, ha ricordato che “il nostro programma non è il libro dei sogni. E’ un percorso iniziato due anni fa, ragionando sulle cose concrete da fare. Su questi temi abbiamo, come sempre, le idee chiare. Bisogna applicare il principio della sussidiarietà orizzontale. Un connubio fra istituzione e privati. Il Comune deve controllare che i soldi provenienti dagli entri sovra comunali vengano spesi bene, verso associazioni, laiche o religiose, serie e non per fare clientelismo o, peggio ancora, voto di scambio. La nostra è una città dove già le persone normodotate hanno difficoltà a camminare, figuriamoci chi è affetto da una forma di disabilità. Servono più Stato, più istituzioni, più cittadinanza attiva. Controllare l’operato di chi governa e controllare senza aspettare i cinque anni. Per questo abbiamo scelto una politica di confronto con i cittadini, i quali devono avere la possibilità di esprimere la loro indignazione verso chi ha distrutto il nostro territorio. Per questo – ha concluso Castaldo – non abbiamo voluto sottostare ad accordi con chi a male amministrato questa città”.

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