AVERSA. Si tinge di giallo la morte di Carmen Di Guida, avvenuta a seguito di un incidente stradale tra il motorino su cui viaggiava ed un’autovettura, il 5 gennaio scorso ad Aversa, in via Pastore, allincrocio con via Guido Rossa.
Anna Maria e Leonardo Di Guida, con lassistenza legale dellAifvs, hanno espresso al giudice sammaritano le loro perplessità sulla dinamica della vicenda, fornendo indicazioni su fatti e testimoni che non sarebbero stati evidenziati dalle indagini avviate dopo limpatto fatale.
Gli stessi dubbi che esprimeranno nel corso della trasmissione La Famiglia, in onda il 7 marzo su Tv 2000 dalle 15 alle 16, dove saranno ospiti insieme al presidente nazionale dellAifvs, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, e allavvocato Cesari, in rappresentanza della sezione aversana. Tra queste cè il mancato ritrovamento sul posto del motorino dal quale sarebbe stata sbalzata la figlia quindicenne dopo lo scontro con unautovettura. Un dato che lascia ampio spazio ad ipotesi alternative allunica avanzata di una morte avvenuta praticamente per colpa della stessa giovanissima vittima che sarebbe stata alla guida di un motorino senza indossare il casco.
Tutti hanno scritto tutto, scaricando su nostra figlia la responsabilità della sua stessa morte perché non indossava il casco, aveva detto in proposito a caldo Leonardo. Ci hanno persino attribuito la responsabilità della morte di Carmen diceva – come se non avessimo mosso un dito per prevenire la tragedia che ha colpito la nostra famiglia. Noi, che non abbiamo mai assecondato il suo desiderio di avere un motorino, siamo stati additati come degli irresponsabili. Scaricare la colpa addosso a chi è morto e alla sua famiglia non è corretto. Anche le istituzioni aggiungeva Anna Maria hanno le loro responsabilità e devono avere il coraggio di assumersele tutte.
Due mesi dopo, le affermazioni dei coniugi Di Guida potrebbero aver trovato conferma in una pagina di facebook aperta per caso e in alcune testimonianze rilevate in circostanze fortuite che, per Anna Maria e Leonardo, potrebbero rappresentare la svolta capace di imporre la riapertura delle indagini e stravolgere le conclusioni raggiunte.
Dati consegnati dai Di Guida nelle mani del magistrato accompagnati da alcune domande, formulate anche dallAifvs: perché gli inquirenti non hanno cercato testimoni dellincidente, visto che il luogodove è avvenutoè densamente popolato? Il motorino oggetto del sinistro è davvero il motorino su cui stavano Carmen e lamico? Chi ha dato il motorino a Carmen, sapendo che lo stesso era scoperto di assicurazione e nostra figlia non aveva nemmeno il patentino perché aveva appena 15 anni? In che modo le autorità sono risalite al proprietario del ciclomotore visto che appena dopo limpatto è scappato via con il motorino incidentato? A che ora sono risaliti al motorino? Quesiti che, secondo i Di Guida, se troveranno risposta, chiariranno davvero la vicenda in cui Carmen ha perso la vita.