AVERSA. Lello Ferrara tenta in extremis lennesimo appello allunità di un centrosinistra suicida, ma cade nel vuoto.
Le schegge impazzite, con il solo obiettivo di avere una poltrona di consigliere comunale nel parlamentino cittadino, continuano imperterrite ad andare avanti, ricordando quei giapponesi dimenticati in qualche isola del Pacifico.
Insomma, mentre Peppe Sagliocco si appresta a sedere sullo scranno cittadino più alto sin dal primo turno, il centrosinistra aversano non fa tesoro delle esperienze passate e continua a perpetuare errori su errori dovuti soprattutto ad un personalismo becero e assolutamente noncurante di quelli che sono i bisogni reali della città. Un auto referenziarsi che porterà qualcuno dei quattro, ipotetici, candidati a sindaci di questarea a mancare addirittura il bersaglio del semplice ingresso in consiglio comunale. Errare è umano, perseverare da stolti.
Intanto, l’ex sindaco Ds di Aversa reagisce con queste parole alla notizia dellalleanza di centrodestra che vede insieme Pdl, Udc e i sagliocchiani: E incredibile. Cè da perdere la bussola a cercare il senso politico di questo accordo, perché un senso non ce lha. Nelle scorse settimane continua lavvocato per la città sono volati gli stracci con minacce reciproche di recarsi dal prefetto per riferire chissà quali misfatti. Oggi, impunemente, folgorati sulla via di Damasco, sono tutti insieme. Di fronte allelettorato non ha cedibilità anche perché siamo di fronte alle stesse persone che in dieci anni hanno cambiato sessanta assessori, che non hanno prodotto nulla per la città e che due anni fa ha visto un gruppo staccarsi, dicendone di tutti i colori contro lamministrazione. Cè da pensare che i finanziamenti che debbono arrivare sono stati più forti delle opinioni sin qui espresse. Si parla di operazioni immobiliari che riguardano beni pubblici che dovrebbe verificarsi, ma staremo a vedere. Intanto, i cittadini aversani si stanno chiedendo quali capacità di governo, quale stabilità potrà avere questa coalizione considerato che Sagliocco non è Ciaramella.
Chiediamo a Ferrara la situazione della sua parte politica, dove il panorama è desolante, uno scenario da far invidia a Pirandello e Kafka. La gestione delle alleanze di centrodestra risponde lex primo cittadino è stata condotta a livello provinciale direttamente dal presidente della Provincia di Caserta e dal segretario provinciale del Pdl, oltre che da parlamentari. Questo dimostra la crisi del Pd nella nostra provincia. La crisi nella nostra città, poi, è dimostrata dallimpossibilità. Per tre mesi, di liberare il campo da una candidatura contestata con un documento pubblico da una parte dello stesso Pd. Siamo allabc della politica che ci insegna che se una candidatura divide e non unisce è da evitare, che sarebbe stato necessario un passo indietro. Democrazia e Territorio, ad esempio, lo ha detto dal primo momento che si era di fronte ad una candidatura che divideva e non univa, per cui si è dichiarata fuori dalla possibile coalizione. Da qui i passi per il futuro immediato: Ora, si vince o si perde, conclude Ferrara al primo turno e bisogna unificare lo schieramento da contrapporre allarmata Brancaleone rappresentata dal centrodestra. Il mio non è un appello generico, ma un richiamo al senso di responsabilità : cè bisogno di una scelta politica. Anche Democrazia e Territorio deve rendersi disponibile. Ad attivarsi il Pd, sperando che vanità personali vengano definitivamente accantonato dinanzi alla realtà dei fatti.