CARINARO. Negli ultimi giorni si sono verificati due eventi su cui crediamo sia opportuno riflettere: la recente intervista dellad di Fiat Sergio Marchionne sullo stato produttivo della azienda e la sbullonatura della bacheca dellUnità alla Magneti Marelli.
Due fatti apparentemente diversi, ma non del tutto dissimili. Non è pensabile che unazienda, che ha ricevuto tanto dallItalia per contributi economici e posizione dominante, possa non interloquire con i territori, le parti sociali e il governo. Non è sostenibile la cacciata dellUnità dopo cinquantanni da una fabbrica. Non è accettabile che si trovi il modo di non reintegrare dei lavoratori sul luogo di lavoro come stabilito da una sentenza (caso Melfi).
Ad affermarlo, in una nota, i Giovani Democratici di Carinaro che hanno deciso di sostenere e partecipare allo sciopero della Fiom in programma il 9 marzo. Condividiamo spiegano i Gd carinaresi la piattaforma politica dei metalmeccanici della Cgil, come la rivendicazione nei confronti del Governo di un piano di Politica Industriale; la difesa del diritto democratico dei lavoratori ad eleggere i propri delegati sindacali senza imbroglio, visto il tentativo di Fiat di escludere la Fiom dalla quota di un terzo nei rinnovi delle Rsu; garantire a quelle migliaia di lavoratori e lavoratrici attualmente in cassa integrazione di poter accedere al diritto alla pensione attraverso la mobilità, senza correre il rischio di trovarsi senza occupazione e senza pensione a causa della riforma delle pensioni.