Bin Laden voleva uccidere Obama abbattendo l’Air Force One

di Redazione

Bin LadenWASHINGTON. Osama bin Laden voleva uccidere Barack Obama, abbattendo l’Air Force One, l’aereo presidenziale.

Lo scoop è di David Ignatius, del Washington Post, autore di romanzi di spionaggio, che ha avuto sotto mano documenti ritrovati nel covo del leader di Al Qaeda a Abbottabad, in Pakistan, dove è stato ucciso dai servizi speciali Usa. Queste carte rivelano che lo sceicco del terrore aveva già messo a punto un piano, incaricando alcuni sicari, per far fuori il presidente americano.

In particolare, bin Laden voleva incaricare della missione il terrorista pakistano, Ilyas Kashmiri, che di recente è stato fatto fuori da un drone Usa. Nel mirino c’era anche il generale David Petraeus, all’epoca capo delle forze Usa e Nato in Afghanistan e oggi numero uno della Cia. Insomma, tra Obama e Bin Laden ci sarebbe stata una sorta di drammatica lotta contro il tempo, su chi sarebbe stato il primo a far fuori l’altro.

Finora l’amministrazione Obama ha sempre negato che nei confronti del presidente e di Petraeus ci fosse mai stato un complotto o una minaccia seria, e anche oggi, rispondendo a Ignatius, fonti ufficiali Usa hanno detto che i due non sono mai stati minacciati seriamente. Ma l’articolo del Post propone uno scenario molto inquietante. Del resto, il suo autore è considerato molto attendibile, essendo tra i maggiori esperti americani in lotta al terrorismo e Medio Oriente. Proprio con Ignatius, il presidente Giorgio Napolitano ebbe un incontro a pranzo nel corso della sua ultima visita a Washington, nel maggio del 2010.

Secondo questi documenti, il capo di Al Qaida avrebbe scritto di suo pugno l’obiettivo finale dell’attacco: “La ragione per concentrare l’attenzione sui due – avrebbe scritto Osama – è che Obama ‚ il capo degli infedeli e uccidere lui automaticamente porterebbe alla presidenza il vicepresidente Biden che è totalmente impreparato per questo incarico. Questo – era la convinzione di Bin Laden – porterà gli Stati Uniti alla crisi”. Per quel che riguarda Petraeus, il leader di al Qaeda avrebbe scritto come “lui è l’uomo del momento. Ucciderlo cambierebbe l’andamento della guerra in Afghanistan”.

Queste rivelazioni confermerebbero che bin Laden, al momento della sua morte, non fosse così isolato e di fatto inerme e mansueto, come alcuni osservatori hanno cercato di sostenere. L’organizzazione dell’attentato a Obama si unisce a quanto è emerso qualche mese fa, secondo cui bin Laden era pronto a spargere ancora sangue americano in occasione del decennale dell’11 settembre. All’epoca, si disse che tra i documenti ritrovati nel covo ci fosse il piano di attacco su alcuni ponti o linee ferroviarie, che sarebbero esplosi proprio l’11 settembre del 2011, allo scopo di far tornare gli Stati Uniti e tutto l’occidente nell’incubo del terrorismo fondamentalista islamico.

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