Siria, attentati a Damasco: 27 morti tra civili e agenti di sicurezza

di Redazione

 DAMASCO. Due autobomba sono esplose nella mattinata di sabato a Damasco, in Siria, nei quartieri di al-Qasaa e di Duar al-Jamarik, provocando 27 morti ecirca 100 feriti,tra civili e agenti di polizia.

Si tratta, secondo alcune fonti, di attentati kamikaze. La tv di Stato siriana ha fatto sapere che una delle esplosioni è avvenuta vicino ad un edificio dei servizi segreti dell’aeronautica militare siriana, mentre la seconda davanti ad una stazione di polizia. Nel mirino, dunque, le sedi della sicurezza siriana, come sottolinea il gruppo di opposizione siriano, “Syrian Observatory for Human Rights”, che ha base a Londra.

La Cnn ha riferito anche di una terza esplosione a Damasco, a bordo di un autobus appartenente ad un campo dell’Esercito di liberazione della Palestina. Nel nord della Siria, invece, a Raqqa, almeno quattro persone sono state uccise dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad durante un corteo funebre.

Gli attentati avvengono due giorni dopo il primo anniversario della rivolta contro Assad e sono gli ultimi di una serie che negli ultimi mesi ha colpito le grandi città siriane. Il timore è che al Qaeda abbia approfittato di un anno di rivolte contro il regime di Bashar al-Assad per spostare il focus delle sue operazioni, dal vicino Iraq alla Siria.

Gli Usa hanno finora resistito ai crescenti appelli dei Paesi alleati del mondo arabo, Qatar e Arabia Saudita in testa, affinché si armino i ribelli, proprio nel timore che le armi possano cadere in mano di frange jihadiste. Il capo di al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, non a caso, lo scorso febbraio, ha espresso il suo sostegno alla rivolta siriana in un messaggio pubblico, attraverso cui criticava il regime per i suoi crimini contro la popolazione ed esortava l’insurrezione del popolo.

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